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Via il traffico dalla strada del Foro romano: c’è anche la firma di Altan

 

Aquileia, il vignettista ha aderito alla petizione che punta a eliminare il tratto di 352. I moduli sono stati spediti anche a Daverio, Sgarbi e Maurensig. Convegno il 28 e il 29

di Elisa Michellut

AQUILEIA. Salgono a quota mille le firme per ridare nuova vita al Foro romano di Aquileia. Tra chi ha aderito c’è anche il noto vignettista di origini aquileiesi Francesco Tullio Altan.

L’obiettivo della petizione, che sarà consegnata al sindaco di Aquileia, alla presidente della Regione e al ministro per i Beni culturali, è anche quello di eliminare il tratto della strada regionale 352, che divide a metà la zona archeologica del Foro aquileiese.

I moduli sono stati spediti anche a Philippe Daverio, noto critico d’arte e conduttore televisivo, al popolare critico d’arte Vittorio Sgarbi, che proprio sabato ha incontrato Carmelo Contin, uno dei promotori della raccolta firme, e allo scrittore Paolo Maurensig. Anche il direttore del Messaggero Veneto, Tommaso Cerno, ha deciso di appoggiare la “battaglia”.

Per il momento, hanno già firmato il pittore Sergio Altieri, lo storico Ferruccio Tassin, lo scultore Robin Soave, il musicista Claudio Cojaniz, l’ex allenatore Enzo Ferrari e, tra i politici, Renzo Travanut, il consigliere regionale dei Cittadini, Pietro Paviotti, il deputato udinese del Partito Democratico, Paolo Coppola, che si è preso a cuore la questione, e il consigliere regionale del Pd, Mauro Travanut.

I moduli per la raccolta firme sono stati inviati anche alle facoltà di Archeologia delle università italiane. Decine di intellettuali, sportivi e politici hanno aderito alla petizione promossa dai rappresentanti della Società friulana di archeologia e dell’associazione culturale Anfora, che ora chiederanno un incontro al ministro Franceschini.

«L’obiettivo di questa petizione è duplice – spiega lo studioso Maurizio Buora, della Società friulana di archeologia –. In primo luogo c’è la questione della strada, che va assolutamente spostata, e in secondo luogo c’è il recupero di tutta l’area del Foro, che deve tornare a essere fruibile da parte dei cittadini e dei turisti. Abbiamo notato, grazie a questa raccolta firme, che il problema è sentito da molte persone e non riguarda soltanto gli abitanti della cittadina friulana. La nostra Società sta cercando di creare una serie di eventi culturali per incentivare la capacità di attrazione di Aquileia verso il grande pubblico».

Maurizio Buora annuncia che il 28 e 29 aprile, nella sala consiliare del municipio di Aquileia, sarà organizzato un convegno di due giorni, in collaborazione con l’università di Udine, dedicato alle documentazioni fotografichedi scavi che, fino a ora, sono ancora inediti.

«Aquileia – aggiunge lo studioso – deve diventare un centro di altissima divulgazione. Tanti aspetti legati alla sua storia e al suo patrimonio devono essere continuamente indagati e divulgati».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

20 aprile 2016

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine