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Sarà la Fondazione Aquileia a gestire tutte le aree archeologiche

L’importante accordo con il Ministero. La presidente Serracchiani: «Un salto di qualità»

di Elisa Michellut

AQUILEIA. Una svolta storica. Ieri mattina, a Trieste, è stato firmato l’importante accordo tra la Fondazione Aquileia e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Tutte le aree archeologiche della città romana saranno gestite dalla Fondazione.

Il documento, firmato dal presidente Antonio Zanardi Landi e dal Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Corrado Azzollini, sancisce il conferimento in uso di tutte le aree archeologiche della cittadina alla Fondazione, che si occuperà della gestione, della manutenzione ordinaria e straordinaria e della valorizzazione dell’intero sito archeologico.

Alla Soprintendenza rimarranno tutte le competenze relative alla tutela di alcuni immobili e alla gestione del Museo Archeologico Nazionale e di quello Paleocristiano, che fanno capo al Polo Museale Fvg.

«La Fondazione esce da una lunga adolescenza e diviene oggi adulta e nel pieno delle sue potenzialità e capacità – il commento del presidente Zanardi Landi -. Si completa il percorso iniziato nel 2008 grazie all’intuizione della Regione che, con la legge regionale 18 del 2006, aveva fortemente voluto l’istituzione della Fondazione per dare una svolta alla gestione del sito.

Grazie alla fiducia del Ministero e al sostegno della Regione, che in questi anni ci ha permesso di pianificare e portare a termine importanti interventi, passiamo dalla gestione di circa 33 mila metri quadrati a 104 mila metri quadrati di aree archeologiche. Questo ci permetterà di andare concretamente nella direzione di creare un parco archeologico, collegando le aree in modo efficace».

Tra il 2008 e il 2009 era stato conferito alla Fondazione il 28 per cento delle aree archeologiche (fondo Pasqualis, fondo Cal, fondo Cossar, stalla Violin, Sepolcreto e l’area della Südhalle). Oggi si completa il passaggio con il restante 72 per cento, che comprende: il Foro, il Porto fluviale, la via Sacra, l’area delle Grandi Terme-Comelli, il fondo ex Moro, dove è presente la Casa delle bestie ferite, il fondo Cassis, con la Casa dei Putti danzanti, e il fondo Violin, che si trova vicino al Foro.

«L’accordo con il Mibact rappresenta un’importante affermazione del ruolo del Friuli Venezia Giulia nell’ambito della tutela e valorizzazione dei beni archeologici – argomenta la presidente della Regione, Debora Serracchiani -. È uno straordinario salto di qualità.

Questo risultato è stato perseguito e raggiunto grazie all’ottima qualità dei rapporti tra la Regione e il Ministero, in particolare grazie all’attenzione del ministro Franceschini, che ha saputo cogliere il livello del lavoro che si sta sviluppando sul nostro territorio. In quest’opera di crescita e accreditamento è stata fondamentale l’esperienza del presidente della Fondazione, Antonio Zanardi Landi, che, con l’efficace collaborazione di dirigenti e tecnici, ha creato i presupposti per dare ad Aquileia una visibilità internazionale.

È anche attraverso l’acquisizione concordata e progressiva di competenze su nuove aree del patrimonio regionale che si afferma il senso della specialità del Fvg».

Un risultato di cui la Regione è orgogliosa, sottolinea l’assessore regionale alla cultura, Gianni Torrenti «Significa – afferma – che la strada tracciata dalla Regione era quella giusta. L’azione intrapresa, due anni fa, quando abbiamo cambiato la dirigenza, si è dimostrata vincente per il conseguimento di questo successo. C’era bisogno di una guida autorevole, che sapesse coniugare il risparmio della spesa corrente con la necessità di far ripartire gli investimenti, azioni che hanno consentito di avere il giusto credito in sede ministeriale».

Torrenti fa notare che l’accordo consentirà di pensare al rinnovo decennale dell’accordo Stato Regione per dare alla Fondazione un giusto traguardo temporale in vista dell’impegnativo compito che le viene assegnato.

Il Soprintendente Azzolini evidenzia che con il completamento della consegna delle aree, la Fondazione Aquileia diventerà l’interlocutore privilegiato della Soprintendenza. «Non verrà meno – le sue parole – il ruolo degli istituti universitari, che da anni operano ad Aquileia affiancando con le loro ricerche quelle condotte dalla Soprintendenza.

Le Università continueranno a operare con la supervisione dell’ente di tutela. Si avrà, tuttavia, un passaggio più veloce dallo scavo alla fruizione, con un evidente miglioramento del processo che parte dalla ricerca alla valorizzazione». Il direttore della Fondazione, Cristiano Tiussi, annuncia i prossimi obiettivi. «Oltre alla manutenzione, su cui interverremo immediatamente – annuncia – partiremo con la progettazione di nuovi interventi di valorizzazione a medio e lungo termine.

Un primo intervento sarà riservato al Porto fluviale, alla via Sacra e al percorso di collegamento con il Museo Paleocristiano. Il punto di arrivo dovrà essere la consegna a un pubblico di visitatori sempre più ampio ed esigente di un percorso storico culturale unico». Intanto, il prossimo mese di gennaio si concluderanno i lavori di valorizzazione della Stalla Violin e inizierà l’intervento sui fondi Cossar e Cal, dove, oltre al restauro dei mosaici, sarà realizzato un nuovo percorso per le visite.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

22 dicembre 2016

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