Il via libera di Teheran: da giugno e per 4 mesi in Friuli arriveranno 15 pezzi unici Scambi scientifici: Serracchiani siglerà un’intesa con centri di ricerca iraniani
TEHERAN. Scambi culturali e imprese innovative: due sono stati gli appuntamenti principali della presidente del Fvg Debora Serracchiani nell’ambito della terza giornata di missione istituzionale in Iran.
Il progetto per portare ad Aquileia importantissimi reperti archeologici provenienti dal Museo nazionale di Teheran è stato discusso nella capitale iraniana nel corso dell’incontro tra Serracchiani e il vicepresidente dell’Organizzazione iraniana del Patrimonio culturale e del turismo/Ichhto (organismo dipendente direttamente dalla presidenza della Repubblica), Mohammad Hassan Talebian.
Già dai prossimi giorni si lavorerà per la stesura del documento, mentre una formale ufficializzazione potrebbe giungere a fine mese. Da giugno e per circa quattro mesi, è stato sottolineato da Serracchiani e Talebian, assieme al presidente della Fondazione Aquileia Antonio Zanardi Landi e al direttore generale dei Musei persiani, Mohammad Reza Karegar, una quindicina di “pezzi” probabilmente mai usciti dalle sale del museo nazionale di Teheran, potranno così essere esposti ad Aquileia, proponendo dunque un discorso culturale di altissima qualità già avviato dalla Fondazione con la mostra dedicata al Bardo di Tunisi.
Un’esplorazione nelle vestigia archeologiche dell’antica Persia che, ha osservato la presidente del Fvg, pone Aquileia e la sua storia al centro di nuovi contatti culturali con Paesi, come l’Iran, che da sempre guardano con interesse all’Italia, coniugando in tal modo i patrimoni Unesco del mondo e ricreando idealmente un percorso verso Aquileia della “Via della Seta”, che inequivocabilmente è legata al territorio persiano.
La possibilità di concludere un protocollo d’intesa tra Friuli Venezia Giulia e Ichhto grazie anche alla collaborazione dell’ambasciatore d’Italia a Teheran Mauro Conciatori, verrà approfondita nell’intento di inserire ulteriori contenuti, comprendendo altri settori culturali sui quali Talebian e Karegar hanno ribadito il notevole interesse del Governo iraniano: si è discusso, in particolare, del desiderio delle autorità e degli specialisti della Repubblica islamica di perfezionare e approfondire le conoscenze iraniane nei settori della conservazione dei reperti archeologici e museali, della loro catalogazione e restauro.
«La mostra ad Aquileia non farebbe altro che dare avvio alle relazioni culturali tra la nostra regione e Teheran – ha detto Serracchiani –: insomma, nelle parole del direttore Karegar, è confermato che tutte le strade portano a Roma, ma “passando per Aquileia”».
Secondo appuntamento quello riguardante la ricerca. Il sistema del Fvg, che l’Iran conosce in tutte le sue articolazioni, è stato al centro nella capitale persiana della riunione operativa, della presidente Serracchiani con il vice ministro delle Scienze della ricerca e della tecnologia Vahid Ahmadi, e il direttore generale per le Tecnologie dello stesso dicastero Khosro Piri.
Si sono presentati i vertici di numerose Università iraniane e, tra gli altri, i rappresentanti del Centro per gli studi scientifici internazionali, dell’Istituto per la ricerca nelle Scienze fondamentali, del Centro sismologico persiano, tutte organizzazioni coordinati dal viceministro Ahmadi che lo scorso marzo è già stato ospite del Centro internazionale di Fisica teorica (Ictp) di Miramare, a Trieste.
Centri di ricerca e istituzioni dedicati al trasferimento tecnologico di Teheran e Friuli Venezia Giulia pronti – come oggi è stato coralmente rimarcato – a rafforzare una collaborazione scientifica che già vede contatti e partnership in atto, ad esempio, con le Università di Trieste e Udine, con la Sissa, l’Ictp e il Centro internazionale per l’Ingegneria genetica e la Biotecnologia (Icgeb).
Un panorama Fvg che la presidente Serracchiani ha inquadrato – nell’indispensabile dialogo di interazione tra ricerca e impresa, settore nel quale l’Iran appare estremamente interessata – in quel coordinamento tra enti di ricerca e settore imprenditoriale che vede oggi il Fvg in seconda posizione in Italia per numero di start-up innovative, con un incremento nei soli primi sette mesi 2015 di quasi il 41%.
In particolare la S3/”Smart Specialization Strategy” regionale mette in rete gli sforzi in materia di ricerca e innovazione in cinque aree di specializzazione del territorio regionale per concretizzare traiettorie di sviluppo smart nei settori agroalimentare, metalmeccanica, “casa” (domotica e nuovi materiali), smart health (nelle sue declinazioni BioMed, BioTech, BioIct), navale e nautico (costruzioni, logistica, servizi per la navigazione, diportismo nautico).
12 gennaio 2016.
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