Per il progetto di riqualificazione delle piazze della Basilica. A cura degli architetti Tortelli e Frassoni
AQUILEIA. Prestigioso riconoscimento internazionale per la Fondazione Aquileia che, nei giorni scorsi, si è aggiudicata il “Primo Premio Piranesi Prix de Rome 2014” per il progetto di riqualificazione delle piazze della Basilica di Aquileia e per la valorizzazione della Südhalle. A ricevere il riconoscimento sono stati gli architetti Giovanni Tortelli e Roberto Frassoni, che hanno firmato il progetto. I due professionisti hanno vinto il concorso d’idee indetto, nel 2003, dal Comune di Aquileia per la riqualificazione di piazza Capitolo e sono stati incaricati dalla Fondazione, nel 2010, per la valorizzazione della Südhalle, l’aula sud del Battistero cromaziano che l’Arcidiocesi di Gorizia ha conferito in uso alla Fondazione nel 2009. Il progetto è stato premiato in quanto rappresenta il più qualificato esempio di interazione tra architettura e archeologia. «La sistemazione delle piazze della Basilica patriarcale di Aquileia e la musealizzazione dei mosaici della Südhalle, l’Aula di Cromazio – si legge nella motivazione – rappresentano uno dei più significativi contributi di architettura per l’archeologia del panorama internazionale». La giuria internazionale, riunitasi a Roma, lo scorso 29 agosto, alla Casa dell’Architettura, dopo aver valutato i diciotto progetti presentati (precedentemente selezionati attraverso una concorso a chiamata), ha scelto all’unanimità il lavoro degli architetti Tortelli e Frassoni. Orgoglioso il presidente della Fondazione Aquileia, Alviano Scarel. «Questo riconoscimento – commenta – porta Aquileia alla ribalta nazionale e conferma la fondamentale importanza di un’azione sinergica tra Comune di Aquileia, Fondazione Aquileia, Soprintendenza e Arcidiocesi di Gorizia per il raggiungimento di obiettivi di ampio respiro legati alla valorizzazione del sito Unesco». Il direttore della Fondazione, Cristiano Tiussi, annuncia anche che, a breve, sarà pubblicato, per Electa, un volume dedicato alla Südhalle. Gli organizzatori sottolineano che «il premio è il più prestigioso riconoscimento mondiale per quanto concerne il ruolo degli architetti nella valorizzazione di siti e beni archeologici». Su diciotto progetti selezionati per la finale otto erano spagnoli, sette italiani, uno portoghese, uno svizzero e uno giapponese.
Elisa Michellut
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