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Ogni anno migliaia di visitatori

È l’unica necropoli visibile tra quelle che si estendevano per chilometri in uscita dalla città

AQUILEIA. Il sepolcreto di Aquileia è un sito archeologico che richiama, ogni anno, migliaia di visitatori provenienti da tutta la regione e non solo. L’archeologo Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione, commenta con soddisfazione.

«L’importanza dell’area, dal punto di vista archeologico, è rappresentata dal fatto che si tratta dell’unica necropoli attualmente visibile ad Aquileia, tra quelle che si sviluppavano per chilometri lungo le strade principali in uscita dalla città. L’area fu scavata dall’archeologo Giovanni Brusin agli inizi degli anni ’40. Nel 1942 fu effettuato il restauro, come evidenziano i mattoni appositamente realizzati in quell’anno per integrare le parti mancanti dei recinti. L’intervento di restauro (la seconda fase) che sarà effettuato il prossimo mese di maggio, sarà, dunque, un “restauro del restauro”, nel senso che, oltre ai monumenti originali di età romana, saranno consolidati anche i materiali utilizzati nel 1942».

«É attualmente in corso la gara per l’affidamento dell’appalto integrato di progettazione esecutiva ed esecuzione lavori nell’area della Stalla Violin – afferma Tiussi – . Sarà la prima opera interamente realizzata dalla Fondazione Aquileia, dagli scavi del 2009-2010 alla musealizzazione, e chiuderà i lavori di riqualificazione sul lato nord di piazza Capitolo. L’intervento di valorizzazione permetterà di ammirare la lavorazione del mosaico, databile nella stessa epoca delle aule teodoriane della Basilica (313-320 d.C.)».

Annuncia Tiussi: «Per quanto riguarda la valorizzazione del fondo Cossar, è stato consegnato il progetto esecutivo del primo lotto. Entro l’estate, dopo aver ricevuto i pareri di competenza, sarà pubblicato il bando di gara per i lavori di riqualificazione dell’area, dove, nel frattempo, si sta provvedendo alle opere propedeutiche alla cantierizzazione. In maggio – conclude il direttore – l’Università di Padova completerà le indagini sull’area, in particolare tra le strutture del forno da pane, che saranno valorizzate, e nella zona in cui sarà ricollocato il bellissimo mosaico del Buon pastore dall’abito singolare, già restaurato dalla Fondazione Aquileia». (e.m.)

04 aprile 2015

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine