Lo conferma «il pavimento tagliato, ricoperto da un nuovo strato di malta e rivestito da un nuovo mosaico in tessere piccole e con una composizione centrata: un ottagono centrale sui cui lati si impostano trapezi; in uno dei trapezi si legge ancora una Nereide seduta su un Tritone. È possibile infatti che nell’ottagono centrale ci fosse la testa di Oceano».

Lo scorso dicembre, questo mosaico più tardo, molto rovinato dalle arature, è stato staccato dai restauratori per conto della Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, consentendo così agli archeologi di scavare gli strati sottostanti e mettere in luce il mosaico a grandi tessere.

«Un tratto di mosaico a grandi tessere è ancora da scavare, ma – conclude Rubinich – la forma della stanza si vede già; la prossima settimana riusciremo anche a completare lo scavo della parte restante fra la sala ottagonale e l’aula Nord, e per ora mi riservo di non dire altro».

31 luglio 2014

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