Aquileia, agli inizi di dicembre un cipresso si è “appoggiato” alla basilica e da allora i cancelli sono chiusi. Lo storico Tassin: «Emblema dell’Italia che non va». Mattiussi, vicepresidente della Provincia: ci pensiamo noi
di Elisa MIchellut
AQUILEIA. Dopo più di un mese i cancelli del cimitero degli eroi di Aquileia sono ancora chiusi al pubblico, sempre a causa di quel grande cipresso che, a seguito di un colpo di vento, si è appoggiato sul complesso della basilica.
Lo storico Ferruccio Tassin lo definisce «uno scandalo». Insorge anche la Provincia di Udine, che lo scorso anno aveva stanziato un contributo di 17.500 euro per la manutenzione. Al momento non ci sono ancora fondi necessari per provvedere alla rimozione della pianta.
Da quel giorno l’area è stata chiusa al pubblico per motivi di sicurezza e l’albero è ancora lì. Nessuna notizia da parte di Onorcaduti, che gestisce il sito, di proprietà dell’Arcidiocesi.
«È l’emblema dell’Italia che non va – si sfoga Tassin – . Ne esce male l’intero Paese, non è un fatto che riguarda solo Aquileia. È irrispettoso nei confronti dei morti.
La presidenza della Repubblica e del consiglio e il presidente del Comitato storico-scientifico del centenario della Grande Guerra, Franco Marini, dovrebbero intervenire. Il cimitero degli eroi è un simbolo, non serve che lo dica io, ma è sotto gli occhi di tutti. Non comprendono la valenza simbolica».
Il cimitero era stato riaperto al pubblico, non senza difficoltà, alla fine di ottobre, dopo un intervento di manutenzione effettuato da una ditta specializzata. Ora il copione si ripete. Innumerevoli le proteste da parte dei residenti, dei gestori delle attività cittadine e dei turisti.
Come detto, al fine di restituire al cimitero militare quell’immagine che deve caratterizzare un sito storico così importante, la Provincia aveva stanziato 17.500 euro per la manutenzione. Le risorse erano state utilizzate per il restyling di due importanti monumenti.
«Assieme agli Alpini di Aquileia e al Lions Club Cervignano Palmanova – si lamenta Franco Mattiussi, vicepresidente della Provincia di Udine – avevamo ripulito i monumenti e riposizionato due croci mancanti. Ora vedere questa situazione, proprio nell’anno del centenario, ci crea un notevole disagio.
Ci sono tante persone che raggiungono Aquileia per visitare il cimitero degli eroi, ma sono costrette a tornare a casa. Ci sembra veramente pazzesco che ci voglia tutto questo tempo per mettere in sicurezza un albero. Non credo che la cifra possa essere così elevata».
Mattiussi getta benzina sul fuoco: «C’è un continuo rimpallo di responsabilità, qualcuno dovrebbe intervenire. Nel caso non abbiano i finanziamenti ce lo dicano. Ci attiveremo come Provincia oppure come privati. Tante associazioni combattentistiche hanno raggiunto il cimitero degli eroi per deporre una corona e hanno trovato il cancello chiuso.
Non è una bella immagine per Aquileia. Come privati operatori siamo disposti a stanziare una quota per tagliare l’albero, visto che ci sono così tante difficoltà. È un nostro dovere civile mantenere in modo dignitoso quel luogo dedicato alla memoria».
21 gennaio 2016
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