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Lavori alle idrovore per tutelare Aquileia

Intervento del Consorzio per evitare i continui allagamenti. Fondi anche per Grado e Palazzolo

di Elisa Michellut

AQUILEIA. L’intervento era particolarmente atteso da tempo. Quasi un milione e 400mila euro per adeguare gli impianti a scolo meccanico della bassa pianura friulana nei Comuni di Aquileia, Grado e Palazzolo dello Stella. Sarà il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana a gestire, per conto della Regione, i lavori del comprensorio, servito da impianti distribuiti sul territorio, da ovest a est, lungo la dorsale arginale della laguna di Grado e Marano. Si tratta d’impianti che assicurano l’equilibrio idraulico del territorio, garantendo lo smaltimento delle acque meteoriche raccolte dalle aree poste al di sotto del livello medio mare o a rischio di esondazione. Inoltre, consentono alle attività agricole una riserva d’acqua, durante il periodo primaverile ed estivo, utile all’irrigazione delle aree coltivate. «Una funzione di vitale importanza per le attività del territorio – sottolinea la presidente del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, Rosanna Clocchiatti –, e quindi devono essere sempre performanti sotto il profilo funzionale».

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero. «Si tratta di un importante investimento – le parole del primo cittadino – per la tutela del territorio tramite un’adeguata manutenzione degli impianti di pompaggio. Come noto, buona parte del territorio dell’Aquileiese è situata al di sotto del livello del mare e quindi l’efficienza e il corretto funzionamento di questi macchinari è vitale per le nostre zone. Questo è un ulteriore intervento di messa in sicurezza di una zona particolare della regione. Ringrazio l’amministrazione regionale e quindi il Consorzio per gli interventi programmati». Tra gli interventi di manutenzione straordinaria e di adeguamento risultano prioritari quelli sugli impianti idrovori “Campilunghi” e “Padovano”, che vanno ammodernati e messi a norma secondo gli attuali standard. Sarà anche completata l’idrovora “Velicogna” con opere impiantistiche che assicurano lo scolo meccanico in caso di eventi sfavorevoli (negli ultimi anni sono aumentati fenomeni meteorologici particolarmente intensi che possono mettere in crisi le aree servite). L’ente consortile svolge il suo servizio in un vasto comprensorio situato tra il Tagliamento e l’Isonzo, e da Gemona a Lignano Sabbiadoro e Grado. Il territorio servito è di circa 200 mila ettari e copre le esigenze di 85 Comuni, per lo più della provincia di Udine. Fra gli obiettivi, la gestione delle risorse idriche, il recupero e la salvaguardia del territorio e dell’ambiente e la tutela dalle calamità naturali.

20 dicembre 2017

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine