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L’archeologia ferita: ad Aquileia arrivano i “Volti di Palmira”

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AQUILEIA. Ventiquattro preziosi reperti archeologici, sedici originali provenienti da Palmira (alcuni riuniti per la prima volta dopo la loro dispersione nelle collezioni occidentali) e otto dal Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. La mostra “Volti di Palmira ad Aquileia” aprirà il 2 luglio al museo della città romana.

È la prima esposizione in Europa dedicata a Palmira dopo le distruzioni recentemente perpetrate. Un’altra tappa, dal fortissimo valore simbolico, del progetto “Archeologia ferita”, che la Fondazione Aquileia ha inaugurato, nel 2015, assieme al Polo museale Fvg, con la mostra dedicata ai tesori del Bardo di Tunisi per dare conto di quanto sta accadendo nei Paesi teatro di distruzioni e violenze perpetrate dal terrorismo fondamentalista. L’esposizione, a cura di Marta Novello e Cristiano Tiussi, è stata presentata, ieri, a Roma, al Mibact.

Oltre al ministro Dario Franceschini erano presenti il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi, la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani, il direttore del Polo Museale Fvg Luca Caburlotto, il sindaco di Aquileia Gabriele Spanghero, il direttore della Fondazione Cristiano Tiussi, la direttrice del Museo Archeologico Nazionale Marta Novello e il generale del comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Fabrizio Parrulli.

«L’obiettivo dell’iniziativa è attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e dei governanti sulla gravità del danno che viene inferto all’identità culturale italiana, mediterranea ed europea – ha evidenziato Zanardi Landi –. Il Mediterraneo di 1.800 anni fa costituiva un’identità culturale importante, dove si muovevano liberamente idee, influssi religiosi e canoni artistici.

Nel 2017, quando la convivenza intorno a quel bacino è sottoposta a tante minacce, è estremamente positivo parlare di capacità di convivenza e di influssi reciproci». Le meraviglie archeologiche di Palmira, ha fatto notare Serracchiani, devono essere un patrimonio e una memoria comune dell’umanità e quindi dobbiamo preservarle e ricostruirle laddove sono state distrutte dagli attacchi terroristici.

Serracchiani, che ha ricordato l’uccisione del direttore delle antichità di Palmira, Khaled al-Asaad, per essersi rifiutato di collaborare con i terroristi, ha spiegato di essere particolarmente soddisfatta perché il progetto archeologia ferita ha superato le aspettative iniziali.

«Questo è il terzo appuntamento dopo quelli del Museo del Bardo di Tunisi e del Museo Archeologico Nazionale di Teheran – ha evidenziato la presidente Fvg – che pone l’attenzione su un tema delicato, ampliando la conoscenza sul patrimonio archeologico dell’umanità».

Franceschini ha ribadito che queste iniziative si inseriscono perfettamente nelle strategie che l’Italia ha deciso di imboccare sul tema della diplomazia culturale a livello internazionale. Soddisfatto il sindaco Spanghero, secondo il quale la mostra sarà un’occasione importante per attrarre turisti provenienti da tutto il mondo.

L’evento, inoltre, consentirà di restaurare i reperti concessi in prestito dalla Custodia di Terra Sancta, con un intervento finanziato e coordinato dal Polo museale Fvg. Volti di Palmira ad Aquileia sarà accompagnata dalla mostra fotografica “Sguardi su Palmira – fotografie di Elio Ciol eseguite il 29 marzo 1996”, nei nuovi spazi della Domus e Palazzo episcopale.


Sarà possibile ammirare venti preziosi scatti inediti prima delle recenti distruzioni. Sarà inoltre esposta, in piazza Capitolo, la scultura “Le memorie di Zenobia”, dell’artista contemporaneo siriano Elias Naman.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

29 giugno 2017

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