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Inquinamento zona Peep, Regione a fianco del Comune

AQUILEIA. La Regione scenderà in campo assieme al Comune per risolvere definitivamente il “caso” inquinamento nella zona Peep della città romana. Ieri mattina, c’è stato un sopralluogo dell’assessore regionale all’ambiente, Sara Vito. L’amministrazione comunale, a seguito dei lavori preliminari, obbligatori per legge, realizzati, nel 2009, in previsione della costruzione di una serie di alloggi di edilizia convenzionata con l’Ater di Udine, aveva rilevato, in un’area situata lungo corso Gramsci, la presenza di materiali inquinati. L’area, oggetto di un’accurata indagine geologica, durante gli anni ’70- ’80, era stata utilizzata come deposito di materiali provenienti dalla demolizione delle case situate in corrispondenza del Foro romano.

Le analisi effettuate dalla società Chelab avevano riscontrato concentrazioni di sostanze contaminate nella parte superficiale del terreno in misura superiore ai valori di soglia stabiliti dalla legge. Su questi terreni, dal 1971 era stato riversato un considerevole numero di metri cubi di materiale terroso per evitare gli allagamenti causati dalle piene del Natissa. Dal 1971 al 1984, il Comune aveva stipulato undici contratti con ditte di costruzioni della Bassa. A seguito di questi interventi, nei terreni erano state trovate concentrazioni di piombo e di ddt superiori alla norma. Da tempo si attendeva la bonifica. Ieri, il sindaco, Gabriele Spanghero, assieme alla giunta, ha accompagnato l’assessore regionale Vito sul posto. «L’incontro è servito per una presa d’atto dal vivo della situazione di disagio vissuta dalla comunità aquileiese per la presenza delle note aree contaminate – commenta il primo cittadino -. Risulta quanto mai prematuro fare previsioni ma va sottolineata la disponibilità e volontà dell’amministrazione regionale nel voler supportare il Comune in un percorso complicato e dispendioso sotto tutti i profili. L’impegno manifestato di sostenere concretamente l’azione del Comune è senza dubbio meritorio di un plauso e il miglior augurio che possiamo fare è sicuramente quello di poter dar corso all’iter previsto dalle norme il prima possibile».

«Bisogna fare una puntuale e corretta precisazione, per non alimentare timori e ipotesi irreali – chiude – stiamo parlando di un sito con problematiche assolutamente non assimilabili a quelle delle discariche di rifiuti ma simili ad altre realtà sparse nel nostro Paese emerse negli ultimi anni». (e.m.)

08 ottobre 2014

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