Prossimi eventi

  • Non ci sono eventi (per ora...)

Prossimi eventi

<< Set 2022 >>
lmmgvsd
29 30 31 1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 1 2

Archivio post

Il “Verdi” porta Haydn nella basilica di Aquileia

AQUILEIA. L’inaugurazione dell’edizione 2014 dei Concerti in basilica organizzati, tra Aquileia e Grado, dalla Società per la conservazione della basilica di Aquileia si terrà venerdì alle 20.45 nella Basilica di Aquileia. All’appuntamentio che apre le manifestazioni legate alla rassegna, è stata chiamata l’Orchestra della Fondazione lirica Teatro Verdi di Trieste che si esibirà nel giorno dei santi Ermacora e Fortunato, patroni di Aquileia, di Udine e del Friuli Venezia Giulia.

Sul podio Paolo Longo da molti anni direttore musicale di palcoscenico della Fondazione triestina. Dopo una interessante esperienza di direttore assistente all’Opéra National de Lyon, al Théatre du Châtelet ed il Théatre des Champs-Elysées di Parigi, Longo ha diretto Orchestre di livello internazionale. Strenuo sostenitore del repertorio musicale contemporaneo, ha diretto e curato infatti le prime esecuzioni assolute di più di centocinquanta brani, collaborando con compositori del calibro di Bruno Bettinelli, Aldo Clementi, Azio Corghi, Hans Werner Henze, Giacomo Manzoni, Ennio Morricone, Alessandro Solbiati, Fabio Vacchi e molti altri. Nel suo curriculum figura anche una intensa attività di compositore.

Di straordinario impatto il programma scelto per il concerto in Basilica. Per la prima volta sarà proposto “Le ultime sette parole di Cristo sulla croce” di Franz Joseph Haydn nei suoi sette movimenti più l’introduzione e il terremoto finale. L’esecuzione dell’opera ebbe un tale successo da convincere Haydn, in seguito, a predisporre altre stesure strumentali. La musica delle sonate delinea lo stato d’animo di Gesù, del buon ladrone, di Maria e Giovanni, dei crocifissori. Colpisce l’uso frequentissimo delle note ribattute, quasi a sottolineare i colpi ricevuti, lo stillare delle lacrime, sudore e sangue, il continuo pulsare del dolore. Dominata da tale profondo afflato emotivo, peraltro unito all’assoluta perfezione formale dell’impianto quartettistico, l’opera risulta a tutt’oggi uno dei massimi capolavori del genere.

08 luglio 2014

http://ilpiccolo.gelocal.it/