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Fondazione Aquileia, “otto milioni inutilizzati”

Attacco di Forza Italia: «Sprecati fondi regionali». La replica: «Colpa della gestione precedente, adesso già ripresi gli investimenti»

di Marco Ballico

TRIESTE. Forza Italia alza il tiro sulle spese della Fondazione Aquileia e interroga la giunta, denunciando lo «spreco» di oltre otto milioni di euro rimasti inutilizzati. Ma, prima ancora del confronto nell’aula del Consiglio regionale, trova già la risposta di Gianni Torrenti: «Gli sprechi, visto quanto pesava sul bilancio la spesa corrente, erano quelli della legislatura precedente. Con il nuovo corso, invece, sono ripresi gli investimenti».

L’accusa Il confronto parte dai numeri. Secondo Rodolfo Ziberna, il consigliere azzurro che solleva il caso, l’ente, sin dal 2008 (quando dunque governava ancora il centrodestra), non ha utilizzato più del 50% degli oltre 2 milioni di euro che ogni anno la Regione gli eroga. Immobilizzando in questo modo 8,5 milioni «che potrebbero essere destinati ad altri soggetti». Il forzista correda l’interrogazione di una tabella che evidenzia come dal 2008 al 2014, pur con un deciso miglioramento dal 2012 al 2014, la Fondazione, accumulati 14.478.000 euro di utili di esercizio (di fatto la somma dei contributi regionali annuali), ha saputo spendere non più del 47% delle risorse. Al punto che al 31 dicembre dell’anno scorso, rimarca ancora Ziberna, la liquidità in depositi bancari o postali era di 8.554.219 euro, «peraltro di scarsissima redditività.

Il pressing sulla Regione Di qui, premesso che la Regione «ha un potere di governo e controllo estremamente forte e diretto, attraverso la designazione di uno dei cinque membri del consiglio, la proposta per la nomina del presidente, la nomina del direttore e del presidente del consiglio sindacale», interroga la presidente Debora Serracchiani e l’assessore Gianni Torrenti per sapere «come giustificare il fatto che la Fondazione Aquileia si sia dimostrata incapace di realizzare progetti, e pertanto di usare le risorse assegnate annualmente dalla Regione, se non nella misura del 47%; se si ritenga di procedere ad una modifica dell’atto costitutivo della Fondazione prevedendo un contributo solo a fronte di progetti condivisi dalla giunta regionale; se non sia non opportuno, se non colpevole, inutilizzare così ingenti risorse, soprattutto in epoca di crisi come quella che stiamo vivendo».

La linea di Torrenti La replica di Gianni Torrenti chiama in causa il passato, partendo direttamente dagli anni di governo targato centrodestra. «Il nostro primo intervento sulla Fondazione, con le nomine del direttore Cristiano Tiussi e del presidente, l’ambasciatore Antonio Zanardi Landi – dichiara l’assessore regionale alla Cultura -, sono maturate proprio alla luce dell’eccesso di spesa corrente delle annate precedenti. A inizio 2014 abbiamo posto un freno cambiando appunto i vertici e da allora abbiamo accelerato l’iter degli investimenti per la ristrutturazione e la valorizzazione del sito, che erano rimasti di fatto frenati».

I lavori E non finisce qui. «Nel 2015, in particolare – conclude l’esponente

della giunta Serracchiani -, siamo ripartiti assegnando i primi lavori e altri ne abbiamo in cantiere. Senza peraltro dimenticare che si tratta di lotti di milioni di euro e dunque si devono fare bene i conti prima di prendere le opportune decisioni».

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

11 settembre 2015

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