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Dorme in auto dopo lo sfratto

Cervignano: le difficoltà di un militare in pensione di Aquileia. La risposta dell’Ater punto per punto

di Elisa Michellut

CERVIGNANO. Un militare in pensione, sfrattato dalla casa Ater perché da tempo non paga l’affitto a causa dei debiti accumulati, non ha più un tetto e ha deciso di dormire in macchina. Sfrattato il primo agosto dalla palazzina di via Rosselli ad Aquileia, Francesco Di Marco, 71 anni, ora vive nella sua auto, in un parcheggio nella zona di via Gorizia, a Cervignano.

Di Marco afferma di percepire una pensione netta di circa 800 euro eppure non riesce a pagare l’affitto (300 euro mensili).

«Qualche anno fa – si sfoga – percepivo, come maresciallo dell’esercito in pensione, 1.300 euro netti, ma poi la cifra è calata. Nel corso degli anni, a causa di alcuni prestiti che ho dovuto chiedere, mi sono stati trattenuti tanti soldi. Come da sentenza del Tribunale devo anche pagare gli alimenti alla mia ex moglie. Così mi resta ben poco. Vivo con circa 500 euro al mese. Adesso ho perso la casa e mi stanno pignorando parte della pensione per pagare gli arretrati. Si sono assicurati i pagamenti pregressi. Non capisco perché sbattermi fuori».

Di Marco dice di essere esasperato. «Mio figlio cerca di darmi una mano, ma questo non è giusto. Vorrei essere autonomo. Ho pagato più soldi di affitto rispetto alle mie reali possibilità economiche. Chiedo all’Ater di calcolare nuovamente tutti i pagamenti pregressi».

Il Comune di Aquileia e l’Ater hanno però una visione diversa. L’assessore comunale alle politiche sociali, Roberta Ventura, spiega: «Ci sono stati diversi contatti tra il Comune, l’assistente sociale e Di Marco. Gli abbiamo più volte chiesto di pagare l’affitto, ma a suo dire lui non deve nulla all’Ater. Non ci ha mai presentato l’Isee. Sappiamo che percepisce una pensione e quella di non pagare l’affitto è una sua scelta. Se ci fosse una situazione di indigenza il Comune si farebbe carico delle spese di un alloggio. Gestiamo soldi pubblici e dobbiamo rispettare la legge».

Il direttore dell’Ater di Udine, Riccardo Toso, sottolinea che «l’affitto viene calcolato sulla base della situazione reddituale, che prende a parametro il Cud e che non tiene conto dei recuperi e delle eventuali trattenute».

Toso ribadisce: «Attualmente dalla pensione del signor Di Marco, che ci risulta percepire 1.282 euro al mese, vengono trattenuti 407 euro per debiti pregressi, ma di questo non siamo responsabili. C’è anche una trattenuta da parte di un ente terzo che non è l’Ater. Il signore in questione ha maturato un debito con Ater, dal 2014, pari a 7 mila euro (con le spese legali 10 mila). Prima di procedere con lo sfratto abbiamo tentato in tutti i modi di risolvere la situazione».

09 agosto 2016

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine