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Da Tunisi ad Aquileia preziosa antichità sfuggita ai barbari

Otto reperti del Museo del Bardo colpito dal terrorismo. La Fondazione in prima linea. L’inaugurazione il 5 dicembre

di Elisa Michellut

Da Tunisi ad Aquileia preziosa antichità sfuggita ai barbari

AQUILEIA. La cultura contro l’oscurantismo e la barbarie. Aquileia apre un confronto a più voci sull’importanza della difesa del patrimonio culturale dell’umanità con l’obiettivo di creare un’alleanza tra i musei del Mediterraneo.

A partire dal 6 dicembre e fino al 31 gennaio 2016, grazie alla Fondazione Aquileia, il Museo Archeologico Nazionale della città romana ospiterà importanti reperti in arrivo dal Museo Nazionale del Bardo di Tunisi, colpito, lo scorso 18 marzo, dall’efferatezza del terrorismo fondamentalista. La mostra “Il Bardo ad Aquileia” sarà inaugurata sabato 5 dicembre, alle 18.

Otto reperti archeologici di grande valore, tre mosaici, tre sculture e due ceramiche, che intendono rappresentare uno spaccato dell’arte e dell’alto artigianato delle province africane in età romana tra il I e il III secolo.

In mostra lo splendido mosaico della dea Cerere ritrovato a Uthina, due mosaici di “lottatori nudi in presa” provenienti dal Tepidarium delle terme di Gigthis, la testa dell’imperatore Lucio Vero da Dougga, la statua del dio Giove da Oued R’mel, la stele funeraria di Marcus Licinius Fidelis (un soldato originario di Lione, in Gallia, che fu sepolto ad Ammaedara), e due ceramiche ritrovate nelle necropoli di El Aouja: una brocca decorata a rilievo e un contenitore cilindrico con rappresentazioni di dei e satiri.

Le opere dialogheranno con i manufatti aquileiesi non solo a sottolineare i legami che caratterizzavano il Nord Africa e l’Alto Adriatico in età romana, nell’ambito di una circolazione di culture e religioni che abbracciava l’intero bacino del Mediterraneo, ma anche a testimonianza di quanti si oppongono alla nuova iconoclastia, che tenta di negare il dialogo interculturale e interreligioso.

Il 2 dicembre, alle 12, l’esposizione, realizzata dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia e il Polo Museale del Fvg e dall’Istituto Nazionale per il Patrimonio Tunisino, sarà presentata a Roma, nel Salone del Ministro dei Beni Culturali.

Saranno presenti il ministro Dario Franceschini, la governatrice del Fvg, Debora Serracchiani, il presidente della Fondazione, Antonio Zanardi Landi, l’archeologo e filologo Louis Godart e Moncef Ben Moussa, direttore del Museo Nazionale del Bardo, che ospita la più ricca collezione di mosaici romani del mondo.

Il progetto, in collaborazione con la Camera di Commercio di Udine, Edison e il sostegno della Bcc di Fiumicello e Aiello, è stato accolto con entusiasmo dal ministro della cultura tunisino, Latifa Lakhdhar, e dal direttore dell’Istituto Nazionale del Patrimonio, Nabil Kallala. Il catalogo si apre con le prefazioni concesse dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e dal Presidente della Repubblica di Tunisia, Beji Caid Essebsi.

Il patrimonio più originale e importante di Aquileia è la ricchezza di ricordi e testimonianze di una fertile convivenza che si realizzò tra romani, comunità giudaica, greci, alessandrini ed esponenti della romanità fiorente nell’Africa settentrionale.

Questo patrimonio assume particolare significato oggi, in un’Europa turbata da chi vuole negare la possibilità del dialogo interculturale. L’esposizione si inserisce in un ciclo denominato “Archeologia ferita”, che si apre con il Museo del Bardo.

La Fondazione intende portare ad Aquileia, con cadenza semestrale, opere d’arte provenienti da musei e siti colpiti dai tragici attacchi del terrorismo fondamentalista, il tutto nel quadro di un programma destinato a proseguire per un paio d’anni.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

28 novembre 2015

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