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Cipresso cade sulla basilica: chiuso il cimitero degli eroi

A soli due mesi dalla riapertura, cancelli ancora chiusi per i visitatori. Il sindaco: in questi casi tocca all’Arcidiocesi e a Onorcaduti intervenire

di Elisa Michellut

AQUILEIA. Ci risiamo. A meno di due mesi dalla riapertura, il cimitero degli eroi di Aquileia è nuovamente chiuso al pubblico per motivi di sicurezza. Nei giorni scorsi un grande cipresso, a causa di un colpo di vento, cadendo si è appoggiato sul complesso della basilica. L’area è stata chiusa. Inevitabili le proteste dei visitatori, rimasti fuori dal cancello.

Lo scorso mese di febbraio, sempre a causa del maltempo, erano stati danneggiati due cipressi davanti al monumento principale, che accoglie le spoglie dei dieci militi ignoti e di Maria Bergamas, la “madre” del soldato senza nome che riposa a Roma all’Altare della Patria.

Il cimitero, parzialmente chiuso per alcune settimane, era stato riaperto al pubblico, non senza difficoltà, alla fine di ottobre, dopo un intervento di manutenzione effettuato da una ditta specializzata. Ora il copione si ripete. Il sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero, interpellato, ricorda che la proprietà del sito è dell’Arcidiocesi di Gorizia mentre la gestione spetta a Onorcaduti.

«Il cipresso – conferma il primo cittadino – si è appoggiato alla grondaia del complesso basilicale. Il Comune di Aquileia, come sottolineato in altre occasioni, può occuparsi della manutenzione ordinaria ma non può effettuare interventi straordinari.

Lo scorso mese di novembre, in tempi non sospetti, avevo scritto una lettera al senatore Franco Marini, presidente del Comitato storico-scientifico del centenario della Grande Guerra, proprio per sollecitare un intervento. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.

L’Arcidiocesi e Onorcaduti sono i primi a dover intervenire. Il ruolo del Comune di Aquileia è limitato alla manutenzione ordinaria in base alla convenzione annuale stipulata con Onorcaduti, organo deputato alla cura e custodia dei cimiteri di guerra».

Lo storico Ferruccio Tassin, dopo aver interessato la Farnesina, chiede che venga effettuata al più presto una bonifica radicale.

«Gli illustri personaggi sepolti in quel cimitero – commenta – si rivolteranno nella tomba. Il cimitero degli eroi di Aquileia ha un ruolo simbolico importante. È vergognoso che il luogo più significativo della storia della Grande Guerra versi in questo stato».

Critica anche l’opposizione consiliare. Il capogruppo della lista di minoranza “Aquileia 2.0”, Francesco Zerbin, sottolinea che il problema si ripete da tempo: «Vogliamo capire che intenzioni hanno per quanto concerne la gestione del verde pubblico. Non è possibile andare avanti in questo modo. Ne va della sicurezza dei cittadini che visitano il sito e anche della Basilica, uno dei nostri gioielli».

11 dicembre 2015

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine