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    Cimitero degli eroi, il sindaco: «Il cipresso sarà presto rimosso»

    AQUILEIA. «L’amministrazione comunale ha aperto un dialogo istituzionale con la Regione e con la struttura di missione del Governo per le celebrazioni della Grande guerra. Prossimamente ci saranno ulteriori incontri per affrontare la problematica del sito nel suo complesso, al fine di restituirgli la dignità e il decoro necessario. Per quanto riguarda il cipresso è partito l’iter per la sua rimozione, grazie alla disponibilità e collaborazione messa in campo anche dalla Fondazione Aquileia». Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero, dopo l’intervento sulla stampa dello storico Ferruccio Tassin e del vicepresidente della Provincia, Franco Mattiussi, che avevano sollecitato la riapertura del cimitero degli eroi, ancora chiuso, dopo più di un mese, a causa di un grosso cipresso che, a seguito di un colpo di vento, si è appoggiato sul complesso basilicale. «Il Comune – spiega Spanghero – si occupa della manutenzione ordinaria e non può effettuare interventi straordinari. Poiché l’area ricade sul nostro territorio siamo già intervenuti più volte a supporto del sito e spiace che talvolta il desiderio incontrollato di dire qualcosa sul tema porti a non aver prima messo a fuoco opportunamente alcuni dettagli. È vero, il cimitero degli eroi è stato sfortunato. Quali e quante probabilità ci sono che il vento di bora riesca a compromettere nello stesso sito altre piante a distanza di pochi mesi? Dopo gli interventi degli storici attendiamo quello dei matematici per completare il quadro delle probabilità». Spanghero ricorda che il quadro della situazione era già stato illustrato con dovizia di particolari dal direttore del Sacrario di Redipuglia. «Forse è passato inosservato – commenta –. Per chi ha avuto l’onore di impegnarsi nell’amministrazione del bene pubblico, ma anche in certe dimensioni del privato, non è un mistero che da metà dicembre certi interventi non sono più attuabili per una questione di tempistiche e di regolarità nel mettere in atto le azioni necessarie, tanto più in aree vincolate e di pregio storico e architettonico, senza contare il periodo delle festività natalizie. Possiamo scegliere di non voler vedere ciò che effettivamente è reale oppure essere concreti e senza tanti fronzoli proseguire nel lavoro impostato per perseguire obiettivi che richiedono tempo. Le polemiche sterili non servono a nessuno. C’è bisogno di buon senso e di collaborazione». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    22 gennaio 2016

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