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C’è il “distretto Unesco” per quattro città d’arte

Cividale, Palmanova, Aquileia e Grado sono pronte a fare squadra Biglietti unici per i musei, eventi e altro: ma il cammino è ancora lungo

di Violetta Feletig

CIVIDALE. Cividale, Aquileia, Palmanova, Grado: difficile incontrare qualcuno che in Italia, ma anche nei Paesi vicini, non conosca almeno una di queste località. Nomi legati alla storia, all’arte, alla bellezza di un passato che ha lasciato tracce potenti in un territorio già di per sè premiato quanto a paesaggio e natura. Eppure, benchè collocati in un raggio di circa 50 chilometri, i quattro centri (due patrimonio Unesco, un terzo, Palmanova, avviato lungo la stessa strada) non hanno ancora trovato il modo concreto di offrirsi al turista in tutte le loro potenzialità e soprattutto in un programma che li proponga come un unicum in cui ogni elemento faccia da volano agli altri.

Qualcosa si sta muovendo ma i passi sono ancora incerti, nonostante la volontà e la consapevolezza degli amministratori che la strada imboccata è quella giusta. Un convegno a Palmanova ha prodotto un documento che ha gettato le basi di un progetto ancora sulla carta: la proposta di realizzazione di un Distretto dei quattro Comuni, documento approvato fra aprile e maggio scorsi dalle quattro giunte comunali. Un progetto pilota (che non si pone in contrasto con il Piano del turismo 2014 – 2018 ma ne sposa analisi e linee strategiche) che coinvolga i quattro Comuni proponenti tenendo conto di peculiarità quali la coesistenza di città d’arte, di un centro balneare con laguna e una variegata e molto appetibile offerta enogastronomica, il tutto rivolto a un turismo slow, che faccia dell’emozione e dell’esperienza diretta la sua ragione. Non senza tenere conto dell’asse viario nord-sud che attraversa l’area e della presenza nelle singole realtà degli uffici Infopoint.

«Siamo ancora agli albori – osserva il sindaco di Cividale Stefano Balloch – nonostante il riconoscimento Unesco risalga per noi al 2011 non è ancora partita una sinergia con formule come i biglietti unici per i due siti, ma quello che serve è proprio un’integrazione forte, decisa». «Anche la Maratona Unesco, nonostante le rassicurazioni che si sarebbe puntato su quello, non ha visto l’investimento preannunciato. Noi chiediamo lo stanziamento anche per il prossimo anno, perchè i Comuni da soli non ce la fanno». E la promozione passa anche da investimenti come quelli nelle stazioni e negli aeroporti: «A Ronchi non esiste niente su Cividale, a Venezia c’è un pannello promozionale, ma è finanziato da una ditta privata» conclude Balloch.

Più ottimista il sindaco di Aquileia, Gabriele Spanghero: «Dalla primavera i rapporti si sono intensificati così come la volontà di creare un circuito che sia fatto in modo che ciascuno possa “tirare la volata” agli altri tre centri». E Spanghero ha anche uno slogan per riassumere lo spirito dell’iniziativa: «abbassiamo il campanile – invoca – e uniamo le piazze». Battute a parte, Spanghero evidenzia come Aquileia sia conosciuta a livello scolastico (tante le gite che la comprendono), ma poi tenda a essere lasciata fuori, messa ai margini da quegli stessi studenti diventati adulti, eppure è il sito archeologico più vasto del Nord Italia, è attraversata da una pista ciclabile nuovissima (e già molto frequentata) che attraversa un paesaggio di raro fascino fino a raggiungere la laguna e Grado.

È Francesco Martines sindaco di Palmanova a lanciare il segnale: «In questa comune volontà di fare rete non è possibile che un Comune si metta a fare il capofila, deve esserci una regia al di sopra da parte di chi ha strumenti e mezzi, ecco allora che chiediamo a Turismo Fvg di intervenire confezionando prodotti studiati da chi ha le competenze». Martines ricorda di avere fatto proposte concrete «per avere una segnaletica di forte richiamo lungo l’autostrada, che mostri la stella di Palmanova, o i resti di Aquileia o Cividale». Da parte sua il sindaco ha già avviato un’iniziativa concreta per il rilancio di Palmanova, facendo stampare 50 mila cartine della città da distribuire gratuitamente negli hotel di Grado e Lignano.

A proposito di Grado, quarta località dell’asse, il sindaco Edoardo Maricchio conferma che si sta lavorando da due anni a progetti comuni e che alcune cose sono in cantiere: «Per il 2015 già in programma una manifestazione che per tre giorni coinvolgerà duemila ciclisti, e inoltre la realizzazione di un libro in tre lingue che riguarda anche il Collio. Altre ne faremo – aggiunge Maricchio – coinvolgendo anche Cormons». E l’aspetto enogastronomico non manca mai di essere menzionato, con Grado che guarda avanti alla ricerca di proposte sempre più coinvolgenti. La strada sembra dunque tracciata e la buona volontà pare esserci: anche i risultati, con un po’ di ottimismo, potrebbero essere a portata di mano.

12 dicembre 2014

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