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Bassa friulana e Isontino si alleano Obiettivo, creare una “Smart city”

Il progetto di nove Comuni per sviluppare strategie nell’ambito di lavoro, ambiente e turismo I sindaci di Cervignano e Grado: poche risorse pubbliche, ci servono strumenti più innovativi

di Elisa Michellut

CERVIGNANO. Una Smart City, una community tra Comuni, 9 in tutto, nata con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, creare occupazione e urbanizzazione sostenibile, intesa come somma della sostenibilità ambientale e sociale, sviluppo e risparmio economico. I Comuni di Grado, Aquileia, Cervignano, Fiumicello, Ruda, San Canzian d’Isonzo, Staranzano, Terzo d’Aquileia, Turriaco e Villa Vicentina hanno deciso di fare squadra e di unire le forze. L’obiettivo è favorire una crescita intelligente basata sulla conoscenza e sull’innovazione, una crescita sostenibile (più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva) e una crescita inclusiva (con un alto tasso di occupazione, tale da favorire la coesione sociale e territoriale).

«L’attuale fase di contrazione delle risorse a disposizione dell’agire pubblico – spiegano i sindaci di Cervignano, Gianluigi Savino, e di Grado, Dario Raugna – sta facendo emergere, come strada quasi obbligata, l’utilizzo intelligente e integrato delle risorse e delle peculiarità del proprio territorio con un approccio tecnologico e un rapporto a maggiore valore aggiunto con il privato. Gli amministratori sono alla ricerca di strumenti innovativi di governo del territorio, che consentano di costruire un futuro di sviluppo per la propria comunità. Questo compito non è facilitato dalle condizioni di contesto, che costringono gli amministratori locali a concentrare la loro azione sulle istanze urgenti che la crisi economica porta ai primi posti dell’agenda politica locale».

Con il termine “Smart City”, chiarisce Francesca Trapani, che ha curato il progetto, si intende quel luogo o contesto territoriale in cui l’utilizzo pianificato e sapiente delle risorse umane e naturali, opportunamente gestite e integrate mediante le numerose tecnologie già disponibili, consente la creazione di un ecosistema capace di utilizzare al meglio le risorse e di fornire servizi integrati e sempre più intelligenti.

«Per poter costruire luoghi intelligenti – aggiunge Trapani – è necessario adottare un approccio multidisciplinare e integrato, che parta dai bisogni del territorio e dagli obiettivi che si vogliono perseguire, identificando l’innovazione digitale come strumento e non come finalità del cambiamento e coinvolgendo i diversi settori della società e la molteplicità di sistemi già messi in campo e comunque disponibili sul mercato».

I Comuni, tramite questo accordo, si prefiggono alcune azioni che potranno essere svolte attraverso il supporto delle Università, istituti scientifici, scuole secondarie e associazioni di categoria per raggiungere diversi obiettivi, tra cui attività di valorizzazione turistica, culturale, naturalistica, paesaggistica e agroalimentare in un contesto di sviluppo sostenibile.

03 maggio 2017

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