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Aquileia ricorda Attila e apre le porte del Foro

Domani visita d’eccezione per rievocare l’età romana e l’arrivo degli Unni Faranno da ciceroni lo studioso Maurizio Buora e l’attore Tullio Svettini

di Elisa Michellut

Aquileia ricorda Attila e apre le porte del Foro

AQUILEIA. La platea del Foro romano apre eccezionalmente ai turisti. Per ricordare la caduta di Aquileia per mano di Attila la Società friulana di archeologia, in collaborazione con la Soprintendenza archeologia del Friuli Venezia Giulia, organizza un incontro che si terrà domani, alle 18, all’interno del Foro. In programma anche la visita guidata alla Basilica e al decumano di Aratria Galla. A fare da ciceroni saranno lo studioso friulano Maurizio Buora e l’attore gradese Tullio Svettini, che leggerà anche alcuni brani.

«L’area, senza dubbio la più importante della città romana fino al VI secolo d.C. – spiega Buora – attraversò numerose fasi, a partire dal II secolo a.C. La parte scavata costituisce una sorta di cerniera tra la città medievale, che a sud fu circondata da mura fin dall’età bizantina e poi di nuovo attorno all’anno Mille, e la zona abbandonata, ben presto divenuta area di approvvigionamento di pietre e marmi e immagine di devastazione, tanto da suggerire per secoli l’idea di Attila distruttore di Aquileia. Sabato 18 luglio vogliamo ricordare la caduta di Aquileia. Siamo convinti che per conoscere veramente la città romana sia necessario approfondire i contatti commerciali e tutti i significati legati a questo centro cristiano. Sono aspetti importanti e unici della sua storia. Al di là delle poche cose che si possono vedere ad Aquileia, perché sono ancora poche se paragonate ad altri siti archeologici, c’è bisogno di conoscere il significato più ampio di questo patrimonio. E’ un’opera che sicuramente richiede, a tutti i livelli, uno sforzo importante in termini di divulgazione e approfondimento. In questo quadro, per sabato, abbiamo chiesto alla Soprintendenza di poter organizzare un momento di riflessione all’interno del Foro romano, come detto oggi accessibile solo in minima parte al pubblico. Vogliamo portare le persone, adulti e bambini, alla scoperta di quest’area e illustrare sul posto la sua storia, che ha almeno sette secoli di vita».

Grazie alla collaborazione con la Soprintendenza, sarà anche possibile scendere nella platea del Foro, un patrimonio unico al mondo tagliato in due da una strada aperta al traffico e minacciato ogni giorno dal passaggio di oltre undicimila veicoli. Questo assedio ai beni archeologici dura da anni e costituisce un caso senza paragoni, di cui, recentemente, si è occupato il Messaggero Veneto. «Da quell’osservatorio privilegiato – assicura Buora – chiunque potrà rendersi conto dell’orribile scempio

rappresentato dalla statale 352, che taglia in due l’area del Foro. A tale proposito i soci della Società friulana di archeologia invitano il Comune e gli Enti competenti a trovare al più presto una soluzione. Il traffico va spostato al più presto. Il problema si trascina ormai da troppi anni».

17 luglio 2015

http://messaggeroveneto.gelocal.it/