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Aquileia incanta Londra ma il Friuli non c’era

Grande riscontro alla Royal Society per l’iniziativa dell’ex diplomatico Marshall Assenti le istituzioni, non l’ambasciatore Terracciano e Girgenti (ente camerale)

Aquileia incanta Londra ma il Friuli non c’era

AQUILEIA. Un ottimo riscontro, in termini di pubblico sicuramente. Il teatro della Royal Geographical Society, a Londra, è riuscito a stento a contenere tutti i presenti. In centinaia hanno preso parte alla cerimonia di inaugurazione della mostra multimediale “Aquileia the Great Lost City”, organizzata dall’ex diplomatico Peter Marshall, che vive in Friuli, con la collaborazione del fotografo udinese Giancarlo Piccinin.

Tra gli ospiti anche l’ambasciatore italiano, Pasquale Terraciano, accompagnato dal vice e da altri membri dell’ambasciata italiana, e il segretario generale della camera di commercio italiana in Inghilterra, Helen Girgenti. Presenti anche quattro ambasciatori inglesi e il presidente del Trinity College di Oxford, Ivor Roberts. Era atteso anche il sindaco di Londra, Boris Johnson, che aveva manifestato interesse, ma il primo cittadino alla fine non è potuto intervenire assorbito com’è dalla impegnativa campagna elettorale per la rielezione.

Il famoso coro inglese di voci bianche “Beacon Voices” della contea di Buckinghamshire ha aperto la cerimonia. La mostra multimediale frutto dell’intraprendenza e dell’impegno dell’ex diplomatico britannico trapiantato a Udine, nelle scorse settimane si era trasformata in un “caso” politico. Marshall aveva detto di non avere ricevuto alcun aiuto da parte della Regione e della Fondazione Aquileia.

La Regione e la Fondazione avevano risposto di avergli richiesto, senza mai ottenerlo, un quadro economico e scientifico chiaro e dettagliato del progetto, condizione necessaria per finanziare l’iniziativa. «Siccome – aveva dichiarato il consigliere e presidente della commissione Enti locali, Vincenzo Martines – ci sono in ballo tanti soldi pubblici, esattamente 350 mila euro, esistono regole precise da rispettare». Tralasciando le polemiche, agli occhi di tanti intellettuali friulani, ma anche di imprenditori e titolari di attività economiche, Londra resta una vetrina importante. Un’occasione persa, secondo molti. Giovedí sera, durante l’inaugurazione, Marshall ha illustrato ai presenti il progetto.

«Aquileia – ha commentato il fotografo udinese Piccinin, che lo ha accompagnato – non potrebbe avere miglior ambasciatore di Peter Marshall. È raro trovare persone cosí appassionate a un luogo e alla sua storia». «L’ambasciatore Terracciano – riferisce ancora Piccinin – ha aperto la mostra guidato da Peter. Ha detto di conoscere Aquileia, ma di non avere mai immaginato che avesse una storia cosí importante, una storia che va valorizzata e fatta conoscere in tutto il mondo. La mostra è suddivisa per temi: la storia di Aquileia, donne e bambini, l’arte vetraria, i mosaici e la Basilica, Attila e la distruzione. C’è anche un video con varie immagini di Aquileia».

Peter Marshall si è detto soddisfatto della missione in patria e pronto a organizzare altre iniziative dedicate alla città romana «inserendo anche l’esposizione di reperti archeologici» in varie parti del mondo, per esempio in America, Australia e Sud Africa. In questo senso, dimentico di quanto accaduto per questa mostra in terra londinese, ha espresso l’auspicio che ci possa essere piú collaborazione con le istituzioni del Friuli Venezia Giulia. «In tanti – le sue parole – ci hanno detto che visiteranno la città romana per vederla dal vivo. Lo scopo della mostra era proprio questo: incuriosire i visitatori.

L’ultimo pannello è una foto di un piede “romano” con una scritta che dice «Da questa parte per Aquileia a piedi: 1.200 miglia romane. Sarete i benvenuti». Marshall ha poi ringraziato Helen Girgenti, segretario generale della camera di commercio italiana in Inghilterra «per tutto l’aiuto che mi ha dato. Anche grazie a lei la mostra ha avuto un cosí buon riscontro. Alla fine della cerimonia abbiamo assaggiato i vini aquileiesi» offerti da un’azienda friulana. La mostra, allestita nella sede della Royal Geographical Society di Londra, resterà aperta fino alla fine di maggio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

07 marzo 2015

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