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Aquileia è in finale per il titolo di capitale della cultura 2016-2017

È fra le dieci città che si contendono il titolo italiano per il 2016 e il 2017. In ballo un premio di un milione che sarà investito per realizzare un progetto di valorizzazione

di Elisa Michellut

Aquileia è in finale per il titolo di capitale della cultura 2016-2017

AQUILEIA. Una giornata storica per la città romana. Aquileia è una delle finaliste per il titolo di capitale italiana della cultura 2016-2017. La notizia è stata ufficializzata ieri mattina. Grazie al progetto presentato dal Comune e coordinato dalla Fondazione Aquileia, che ha steso il dossier di candidatura e ha coordinato tutte le realtà del territorio che hanno partecipato all’ideazione, l’obiettivo, il primo, è stato centrato.

Il presidente della giuria, Marco Cammelli, ha presentato al ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, la short list dei comuni italiani finalisti, che ora dovranno presentare, entro il 15 settembre, i dossier di candidatura definitivi. C’è anche Aquileia.

Sulla base della documentazione presentata saranno scelte le due capitali italiane della cultura, una per il 2016 e una per il 2017. Le città ammesse alla seconda fase sono: Aquileia, Como, Ercolano, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni.

Alle due vincitrici sarà assegnato un contributo di un milione di euro, una cifra importante, che potrà essere investita nella realizzazione del progetto, a prescindere dal vincolo del patto di stabilità. La giuria, che ha esaminato i dossier di candidatura delle ventiquattro città “in gara”, ha valutato i caratteri innovativi, la qualità, la fattibilità e la sostenibilità a lungo termine.

L’assessore regionale alla cultura, Gianni Torrenti, commenta: «La notizia dell’inserimento di Aquileia nella short list delle città candidate a capitale italiana della cultura ci riempie di orgoglio ed è la conferma dell’enorme portata e delle potenzialità dello straordinario patrimonio aquileiese. Non posso che ribadire l’impegno e la volontà della Regione, attraverso la Fondazione Aquileia, di cogliere questa sfida e proseguire nel cammino intrapreso, nell’ottica di uno sviluppo degli investimenti sul sito archeologico Unesco di Aquileia».

Soddisfazione è stata espressa dai vertici della Fondazione. Il presidente, Antonio Zanardi Landi, sottolinea: «La Fondazione ha accolto con compiacimento la decisione della giuria di includere Aquileia tra le città selezionate. La scelta evidenzia la progettualità e la volontà coerente dei componenti della Fondazione Aquileia (ministero Beni culturali, Regione, Comune, Provincia di Udine, Arcidiocesi di Gorizia) di rendere fruibile il più grande sito archeologico del Nord Italia. Questo dimostra che l’archeologia, declinata nelle varie forme anche innovative, può diventare anche motore di sviluppo economico».

Il sindaco della città romana, Gabriele Spanghero, pensa al futuro e alle possibili ricadute positive sul tessuto sociale. «Aquileia ancora una volta al centro dell’attenzione – evidenzia -. Starà a tutti gli attori istituzionali e agli operatori economici cogliere l’occasione e sfruttare questa opportunità per valorizzare la nostra cittadina, facendole fare un salto di qualità, tale da proiettarla al centro di un circuito turistico culturale di alto livello. Il tutto a beneficio dei cittadini e dell’intero territorio».

Il vicepresidente della Provincia, Franco Mattiussi, ci crede e guarda al futuro con particolare entusiasmo. «Abbiamo superato brillantemente la prima fase – le sue parole – ora entriamo nel vivo con lo sprint per la volata finale. L’idea di inseguire questa opportunità è stata fortemente voluta dalla Provincia di Udine, che poi ha coinvolto altri enti come la Regione, la Fondazione, il Comune, il ministero ed altre realtà del territorio. Ci siamo confrontati con progetti, alcuni molto quotati. Ora in corsa ne restano dieci. Ancora una volta la Provincia dimostra di aver svolto un ruolo di primo piano».

Luca Caburlotto, direttore del Polo museale del Fvg, si dice compiaciuto per un gioco di squadra «in cui il Polo museale è entrato fin da subito e per il quale sarà il primo banco di prova ad alto livello».

Il raggiungimento di questo primo traguardo premia, secondo

Luigi Fozzati, soprintendente archeologico del Fvg, il lavoro fatto negli ultimi sette anni dalla Fondazione Aquileia, in sinergia con la Soprintendenza, per una valorizzazione finalmente programmata di tutto il patrimonio archeologico della città romana.

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

02 luglio 2015

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