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Aquileia, carabinieri vicini al trasferimento: poi rinascerà una domus romana

I militari dell’Arma potrebbero lasciare la caserma di via Leicht e spostarsi a Casa Pasqualis. Liberata l’area, si potrà riportare alla luce un’importante zona archeologica, con la villa dei Putti Danzanti

di Elisa MIchellut

AQUILEIA. Si aprono nuovi possibili e interessanti scenari per l’archeologia aquileiese. Da anni la caserma dei carabinieri di via Leicht – di proprietà di un privato che ha affittato la palazzina ai militari dell’Arma – aspetta di essere spostata in una sede più dignitosa rispetto a quella attuale, che confina con la Domus dei Putti Danzanti, una delle più importanti aree archeologiche della città romana. Il contratto di locazione è scaduto e il proprietario dell’immobile pare non essere intenzionato a rinnovare il contratto ai carabinieri.

Ora, dopo mesi di attesa, la svolta sembra essere vicina. La stazione dei carabinieri, grazie all’interessamento diretto della Soprintendenza, che evidentemente temeva di dover rinunciare a un presidio strategico, potrebbe essere trasferita all’interno di Casa Pasqualis, di proprietà demaniale, in una zona centrale della cittadina friulana. Si sta lavorando in questa direzione. La proposta è stata formalizzata e ora si attende soltanto l’ok definitivo da Roma. A quel punto, una volta liberato l’edificio di via Leicht, non certo in buone condizioni, la Soprintendenza potrebbe riportare alla luce parte dell’area archeologica nota appunto come Domus dei Putti Danzanti. Nel 2011, proprio dalla Domus dei Putti Danzanti era spuntata una villa risalente al quarto secolo dopo Cristo, dotata di un vero e proprio complesso termale privato. È dal 2005 che l’Università di Trieste lavora all’interno di quest’area. Mercoledì, ad Aquileia, c’è stato un sopralluogo da parte di alcuni funzionari del ministero dei Beni culturali. É stata discussa l’ipotesi del trasferimento all’interno di Casa Pasqualis. «In una zona recintata – spiegano i bene informati – con un muro alto e in una posizione centrale. Tutto questo a costo zero e con un notevole risparmio da parte dello Stato. Restaurare l’edificio di via Leicht, giudicato dal Cocer carabinieri organismo di rappresentanza centrale, non idoneo a ospitare l’Arma, sarebbe stato troppo dispendioso». Nei mesi scorsi, i cittadini di Aquileia si erano mobilitati, tramite una raccolta firme, per mantenere nella città romana la caserma. Anche il consiglio comunale aveva espresso, all’unanimità, la volontà di opporsi all’eventuale trasferimento. Poi c’era stata la visita del Cocer e l’ultimatum. «Se il problema non sarà risolto – aveva detto l’organismo di rappresentanza

centrale dei carabinieri – l’unica soluzione sarà quella della chiusura o l’accorpamento di presidi». Per mesi la soluzione non era stata trovata. Finalmente, dopo tanta attesa, la Soprintendenza ha preso in mano la situazione e ora Aquileia attende fiduciosa il “verdetto finale”.

11 settembre 2015

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine