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Aquileia, bagni pubblici chiusi: i vip in fila al bar

Il locale di piazza Capitolo preso d’assalto dagli imprenditori intervenuti al concerto di Uto Ughi

di Elisa Michellut

AQUILEIA. Tutti in fila al bar di piazza Capitolo. E non per sorseggiare qualcosa, ma per approfittare dei bagni. Il gotha dell’imprenditoria del Nordest, ad Aquileia in occasione del concerto del maestro Uto Ughi, l’altra sera, in basilica, ha dovuto fare i conti con un problema piuttosto imbarazzante.

I bagni pubblici della città romana erano inesorabilmente chiusi. Che fare? In tanti, una trentina, fior fiore di imprenditori provenienti da tutto il Triveneto, hanno affollato il bar “Cjapitul”.

«Ho dovuto riaprire i bagni, che avevo già pulito, per gestire “l’emergenza” – spiega il titolare del locale aquileiese, Gianluigi Basandella – . Una trentina di imprenditori, mogli comprese, sono arrivati da me dopo aver trovato chiusi i servizi pubblici. È un peccato non aver saputo sfruttare un’occasione del genere. Non è la prima volta che succede».

In passato era toccato ai vescovi, circa cinquecento tra sacerdoti e laici italiani, sloveni, austriaci e croati. Giunto nella città romana per una visita, nel bel mezzo della gita il gruppo non aveva potuto usufruire dei bagni pubblici. Anche in quell’occasione il bar “Cjapitul” era stato provvidenziale.

«Ora ci risiamo – si lamenta Basandella, il cui locale è diventato, suo malgrado, un punto di riferimento in caso di bisogni impellenti – . Gli imprenditori erano seccati. Non si può farsi trovare impreparati in occasione di un evento così importante.

La Fondazione Aquileia e il Gruppo triveneto dei cavalieri del lavoro, organizzatori della serata, hanno portato nella nostra cittadina illustri personalità. Purtroppo, la figura che abbiamo fatto non è delle migliori. E se il mio locale fosse stato chiuso?

Non sono mancati, poi, problemi legati al parcheggio. In piazza Capitolo si è creato un ingorgo mostruoso. Ho perfino dovuto uscire dal locale per dare una mano. Mi è toccato spostare le sedie per consentire ad alcuni imprenditori di parcheggiare le loro auto, non stiamo parlando di utilitarie».

Il sindaco Spanghero minimizza. «Per quanto riguarda i parcheggi, è stato richiesto al Comune di mettere a disposizione l’intera area di piazza Patriarcato, dove l’accesso era riservato a chi aveva il pass. Il resto della viabilità era normalmente fruibile. A pochi metri dalla basilica c’erano almeno cinquecento posti auto liberi.

I bagni pubblici restano aperti nei normali orari di visita turistica, non 24 ore su 24. Peraltro, è un servizio che non tutte le cittadine offrono». Per i prossimi eventi è meglio tenerlo presente, soprattutto se il bar “Cjapitul” dovesse essere chiuso.

08 settembre 2015

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine