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    Aquileia 3D a Londra ma la Regione ignora il progetto del Forum

    Maurensig rivendica la primogenitura del “teatro virtuale” «In momenti di crisi è doveroso investire in Friuli»

    di PAOLO MAURENSIG

    Aquileia 3D a Londra ma la Regione ignora il progetto del Forum

    PAOLO MAURENSIG. Ho letto con una punta di amarezza, la notizia, apparsa di recente sul Messaggero Veneto, che a Londra è previsto per il prossimo anno un grande evento: la rappresentazione virtuale in 3D della città di Aquileia dell’epoca romana. Saremo stati anche bravi a calcio contro l’Inghilterra, ho pensato, ma, per quel che riguarda la politica culturale e turistica, dagli inglesi avremmo molto da imparare. È proprio il caso di dire che ci siamo visti soffiare la palla sotto il naso. Per fortuna, il giorno dopo c’è stata una parziale precisazione da parte dell’assessore Torrenti: per il momento, nulla di fatto, ma restiamo in attesa di un business plan.

    Come presidente del Forum di Aquileia, associazione Onlus, il fatto mi coinvolge direttamente e perciò mi sento in dovere di intervenire. È da quattro anni che tento di convincere i nostri emeriti politici a realizzare lo stesso progetto qui, in Friuli, ma finora senza alcun risultato. Per ultimo l’assessore Torrenti, al quale da un anno chiedo regolarmente, mese dopo mese, che mi conceda cinque minuti del suo tempo prezioso, senza ottenere risposta. Cinque minuti per dirgli che non intendo mettere le mani sui pochi spiccioli rimasti nelle casse dalla Regione, ma fargli capire invece che le idee non sempre sono improduttive, ma che possono invece portare molti benefici, anche finanziari. Infatti, da quando nel 2010 ho messo in rete (con finanziamenti privati) il sito riguardante il progetto di ricostruzione virtuale di Aquileia (vedi: Aquileia Forum), ho continuato a ricevere decine di proposte di vari possibili sponsor da tutto il mondo, pronti a finanziare l’opera.

    Senza contare la possibilità di attingere ai contributi europei per i progetti culturali transfrontalieri, la ricostruzione virtuale sarebbe stata finanziata interamente da privati, sviluppandosi a “lotti virtuali”, cominciando dapprima con un plastico interattivo e l’esposizione dei vari mosaici venuti alla luce di recente, per passare in un secondo tempo al foro, e poi di seguito al circo, alle terme, e così via. È facile intuire quali enormi benefici ne ricaverebbe la nostra Regione, dove ogni anno transitano centinaia di migliaia di turisti che, quando arrivano ad Aquileia, hanno la vaga sensazione di aver sbagliato indirizzo. La scelta ideale per poter allestire un “teatro virtuale” potrebbe essere Villa Manin, che di spazi inutilizzati ne ha molti e che rischia sempre di rimanere un sontuoso contenitore vuoto.

    Questo progetto, ideato e sviluppato assieme alla IKON Multimedia, azienda friulana che ha ormai da tempo sviluppato tutti i modelli in 3D di Aquileia, è stato ampliamente illustrato già nel 2010 dalla prestigiosa rivista Archeo. Il progetto è stato presentato in parecchi Rotary e Lions della regione. È apparso su vari giornali locali, e anche sulle pagine di Friuli nel Mondo, destando grande interesse da parte dei tanti friulani che vivono all’estero, i quali sarebbero ben lieti di poter contribuire a realizzare qualcosa di concreto nella loro terra di origine. Il business plan, ideato assieme a IKON Multimedia, è ormai pronto da anni, ma finora ignorato.

    Non è la prima volta che qualcuno si impossessa di un’idea altrui per farla propria. Passi pure, non me la prendo, tanto di cappello a Mr. Marshall, a cui va tutta la mia ammirazione per essere riuscito là dove io ho fallito. Chiedo, però, ai nostri politici: che interesse ci sarebbe a finanziare un progetto londinese in cambio di un non quantificabile “ritorno di immagine”? Perché, in tutti questi anni, né io né la IKON siamo stati interpellati? E inoltre: in momenti di crisi, come quelli che stiamo vivendo in Friuli, non è forse il caso di investire sul “nostro” territorio, sulle “nostre” aziende specializzate nel settore multimediale, e soprattutto nel turismo? Le ragioni dei nostri politici sono imperscrutabili. Forse, mi dico, quando nel 2010, pensando a una diffusione mondiale, pubblicai su Internet il sito Aquileia Forum in lingua inglese, avrei fatto meglio a presentarlo in lingua friulana.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    01 luglio 2014

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/