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«La Specialità del Fvg un esempio per l’Italia»

Serracchiani rilancia il modello Fvg alla cerimonia per i 50 anni del Consiglio. «Vanno ripensati i rapporti finanziari». Il contributo della Consulta studentesca. Il messaggio di Napolitano     di Domenico Pecile

27 maggio 2014

TRIESTE. «Noi, che non siamo postulanti di concessioni particolari o privilegi territoriali, vogliamo che uno dei pochi esperimenti riusciti in Italia di un rapporto federale Stato-Regione non sia svuotato e distrattamente disperso ma che sia riempito di contenuti e vitalizzato di nuova e reciproca fiducia».

È stata la specialità regionale il fulcro della disamina della presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in occasione dei cinquant’anni dell’assemblea legislativa. Un anniversario per celebrare, alla presenza del presidente della Corte costituzionale Gaetano Silvestri un’istituzione e coloro che l’hanno incarnata nei vari ruoli e livelli di responsabilità, costruendo una preziosa eredità.

Per la Serracchiani, dunque, l’excursus sul mezzo secolo della Regione non può essere disgiunto dal significato che l’Autonomia e la Specialità hanno rappresentato, devono e dovranno rappresentare ancora. E l’attenzione del presidente della Corte costituzionale al cinquantenario del Fvg è stato così tradotto dalla Serracchiani come una esortazione a trasformare l’appuntamento in un intenso momento di riflessione sul passato, ma al contempo in uno schietto esame delle sfide che ci attendono.

«La Specialità del Friuli Venezia Giulia – ha detto ancora – serve all’Italia, serve al nostro Paese. Nel tempo sono cambiati i contenuti della nostra Specialità; oggi c’è la necessità di ripensarla e di riuscire a “trascinarla” verso nuove forme: questa, oggi, è la nostra priorità».

Ma anche – ha tenuto a precisare – «una Specialità da ripensare, anche in termini finanziari. Siamo consapevoli fino in fondo della nostra Autonomia e siamo determinati a esercitarla: oggi dobbiamo gestire in modo diverso le nostre funzioni e le nostre competenze». La presidente non ha, quindi, mancato di spiegare i termini della finanza propria del Fvg, tra tributi propri, quote erariali e contributi statali speciali, e come la caduta dei confini politici europei impongano specifici strumenti di intervento. «Le nostre imprese – ha detto – subiscono la concorrenza dei Paesi vicini, dove vigono regimi di tassazione più favorevoli».

Da ciò nasce l’importanza dell’introduzione della cosiddetta fiscalità di vantaggio. E in apertura dei lavori, anche il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, si era soffermato sulla Specialità che «contribuisce a perseguire gli interessi nazionali: quanto sperimentato e realizzato in questa regione ne è testimonianza. Sistema socio-sanitario, dei trasporti, delle autonomie locali, sono tutti settori sotto la piena responsabilità politica e finanziaria della nostra Regione, con benefici diretti non solo per il territorio amministrativo, ma anche per lo Stato».

È stato invece un intervento imperniato su tre parole chiave – istruzione, libertà ed Europa – quello di Francesco Tognato vicepresidente della Consulta provinciale degli studenti di Udine, in rappresentanza di tutti gli studenti della regione. da segnalare che prima dell’apertura della seduta, lo stesso Iacop assieme al vicepresidente della giunta, Sergio Bolzonello, aveva inaugurato la mostra “La Comunità regionale 1964-1968”. Infine, Graziano Tilatti, presidente della Banca Popolare di Cividale, ha voluto donare una copia in argento della croce di Gisulfo, monile longobardo del VII secolo, ai presidenti della Corte Costituzionale, Gaetano Silvestri, della Giunta Serracchiani, e del Consiglio Franco Iacop.

Il messaggio di Napolitano. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, attraverso il Segretario generale della presidenza della Repubblica, Donato Marra, ha inviato al presidente del Consiglio regionale un telegramma nel quale rivolge «un cordiale partecipe saluto» indirizzato anche «a tutti i membri del Consiglio, alle autorità e a tutti i cittadini intervenuti alla celebrazione».

Nel testo del messaggio Napolitano ricorda che «le comunità della vostra regione sono state particolarmente segnate dalla lunga stagione dell’emigrazione e dagli esiti dell’ultimo conflitto mondiale, che ha portato una dolorosa divisione nel territorio e ha ritardato la stessa definizione dell’Autonomia speciale». «Grazie a essa e all’impegno delle popolazioni della Regione – conclude il Capo dello stato – è stato possibile superare le tragedie e le difficoltà del passato e instaurare un dialogo costruttivo e una felice convivenza tra le diverse comunità etniche e linguistiche».

27 maggio 2014

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