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La Regione chiede agli ex gruppi di restituire i soldi

L’Ufficio di presidenza del Consiglio reclama 38 mila euro da Lega, Cittadini, Idv, Sinistra l’Arcobaleno, Pd e Rosolen

di Anna Buttazzoni

UDINE. Il conto più salato lo pagherà la Lega, ma i soldi saranno chiesti anche ad altri cinque ex gruppi consiliari. Su otto solo due non devono nulla, Pdl e Udc. Con l’operazione il Consiglio regionale punta a recuperare 38 mila euro, a tutela delle casse pubbliche.

È il risultato dei rilievi effettuati dalla Sezione di controllo della Corte dei conti agli ultimi bilanci della passata consiliatura, dal 1º gennaio al 12 maggio 2013.

Osservazione che riprendono quelle del Collegio dei revisori dei conti, che gli ex capigruppo avevano deciso di coinvolgere per rendere i bilanci più sicuri. I revisori avevano bocciato sei bilanci su otto e la Sezione di controllo della Corte dei conti ha confermato com non regolari sei rendiconto.

Ieri l’Ufficio di presidenza del Consiglio, guidato da Franco Iacop (Pd), ha deciso di chiedere indietro i soldi spesi irregolarmente. Mai successo prima. La richiesta sarà recapitata agli ex capigruppo.

Dal Carroccio 32 mila 800 euro

L’ex leader Danilo Narduzzi riceverà l’invito a rendere 32 mila 800 euro. Come siano stati spesi lo sanno solo i leghisti, perché i magistrati contabili sottolineano che “numerosi addebiti sul conto corrente non consentono di evidenziare le spese sostenute”.

Negli ultimi mesi della consiliatura la Lega aveva 104 mila 441 euro, ne ha spesi 97 mila 432, restituendo alla Regione 7 mila euro. Ma sui 97 mila utilizzati i controlli hanno portato a riconoscere come spese regolari solo 64 mila 632 euro, di cui 28 mila 263,14 per collaboratori; 4 mila 017,38 per giornali, libri e stampe; 7 mila 088,67 per bonifico specifico; 10 mila 067,20 per consulenze; 11 mila 182,00 per divulgazione; 4 mila 014,49 per spese varie.

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Sulle giustificazioni addotte dagli esponenti del Carroccio i magistrati evidenziano che non sono indicati i motivi delle spese, ma anche che le spiegazioni “denotano un basso indice di attenzione alla corretta effettuazione delle spese del gruppo”.

Da Sa 2 mila 100 euro

All’ex capogruppo Igor Kocijan›i› vengono contestati 2 mila 100 euro ai quali non fa riscontro alcuna voce di spesa.

Sinistra l’Arcobaleno ha comunicato l’esistenza di un secondo conto corrente, ma senza fornire altre documentazioni necessarie a verificare la regolarità delle spese. Sa a inizio 2013 disponeva di 46 mila 085 euro, ne ha spesi 18 mila 756.

Da Rosolen mille 263,28 euro

L’ex assessore della giunta di Renzo Tondo lasciò il Pdl e si accomodò nel gruppo Misto a rappresentare Un’Altra Regione, civica di cui Alessia Rosolen è co-fondatrice.

Nel bilancio del Misto alcuni conti a lei riferibili non tornano. Si tratta di 148,22 euro di entrate in conto corrente non riscontrate nel rendiconto e di mille 115 euro si spese per benzina del 2012 e del 2013.

Da Idv 734,21 euro

Anche in questo caso si tratta di carburante. L’ex capogruppo Alessandro Corazza aveva già fatto sapere che si trattava di spese sostenute da un collaboratore, ma alcuni riscontri non ci sono.

E allora a Corazza il Consiglio chiederà la restituzione di 734,21 euro. Da gennaio a maggio i dipietristi avevano a disposizione 129 mila euro e ne hanno spesi 87 mila 817.

Da Cittadini 639,97 euro

Stesso discorso per la civica Cittadini. L’ex capogruppo Stefano Alunni Barbarossa che ha presentato alcune giustificazioni, non sufficienti per i magistrati che considerano irregolari spese carburanti per 639,97 euro.

A gennaio la civica Cittadini aveva 198 mila 346 euro e ne ha usati 135 mila 356.

Dal Pd 45,54 euro

Si tratta della differenza tra l’importo di una fattura e il bonifico fatto. Ma il Pd, sul rilievo dei revisori, aveva già restituito 458 euro, soldi con cui erano stati pagati gli abbonamenti del treno a otto collaboratori.

Una spesa irregolare. Adesso all’ex capogrupo Mauro Travanut saranno chiesti anche 45,54 euro. Da gennaio a maggio i democratici disponevano di 480 mila 807 euro e ne hanno utilizzati 117 mila 535.

L’inchiesta di Zappatori

Sulle osservazioni dei revisori dei conti la Procura contabile, guidata da Maurizio Zappatori, ha già aperto un fascicolo.

La volontà dei vertici del Consiglio di recuperare i soldi serve anche a prevenire l’intervento di Zappatori.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

07 maggio 2014
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