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    Il Friuli “offeso” lancia le vacanze carinziane

    La Provincia di Udine, a guida leghista, fa promozione per il Land austriaco «E pazienza se i gerarchi regionali penseranno a un dispetto. Non è così»

    di Marco Ballico

    TRIESTE. «A Villach per una vacanza indimenticabile», si legge nel comunicato stampa che promuove laghi e parchi naturali, piste ciclabili e centri commerciali della cittadina oltre confine. Non ci troviamo però nel land austriaco, ma a Palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine, con l’assessore al Turismo Franco Mattiussi a fare gli onori di casa alla delegazione straniera.

    Un tradimento del Friuli Venezia Giulia? Uno sgarbo nei confronti dei Debora Seracchiani, Sergio Bolzonello e Josep Ejarque che lavorano per rilanciare il turismo locale attraverso la rivoluzione del piano quinquennale 2014-18? «Macché – ribatte Mattiussi –, è un modo per sviluppare concretamente la filosofia “senza confini”. Visti i rapporti di amicizia con la Carinzia, promuoveremo le eccellenze del nostro territorio in un’analoga iniziativa a Villach».

    L’antefatto, in realtà, può alimentare sospetti. La Provincia di Udine, che già non condivide l’archiviazione del marchio “Tipicamente friulano”, ha preso atto che Terra dei Patriarchi, il suo progetto di promozione turistica, è decisamente a rischio taglio in Regione. Troppi costi (900 mila euro nelle prime quattro edizioni) e poco riscontro, secondo la giunta e gli operatori economici. Possibile che il fortino del centrodestra in Friuli si “vendichi” promuovendo le bellezze carinziane? Mattiussi assicura di no. Anzi, sottolinea «la virtuosità di un’operazione di reciproco scambio»: «Quando abbiamo ricevuto la sollecitazione dell’agenzia di comunicazione che ha promosso l’iniziativa, abbiamo colto l’opportunità della situazione. In un’ottica “senza confini”, non c’è alcun dubbio che la doppia presentazione, quella fatta in Provincia e quella cui saremo invitati in Carinzia, produrrà vantaggi a entrambe le parti». Offerta da cogliere, dunque.

    E pazienza «se i gerarchi in Regione penseranno a un dispetto, sarà un problema loro. Perché riteniamo, al contrario, di poter dare un’opportunità al territorio, non certo di aver favorito un concorrente». Detto che «con il vicepresidente Bolzonello vado quasi sempre d’accordo», Mattiussi insiste: «Il modello carinziano, capace di portare tanta gente sul territorio, può essere replicato anche in Fvg. Anche quando ci rendiamo conto che, mentre noi pensiamo a una funivia sul Pramollo, poco più in là verificano che sono più redditizi il parco naturale e l’offerta termale e agiscono di conseguenza». Piuttosto, ed è un’autocritica visto che l’assessore fa il mestiere del ristoratore-albergatore, nel mirino entrano gli operatori: «Purtroppo non siamo capaci di costruire il prodotto e certo questa non può essere responsabilità della politica. Terra dei Patriarchi puntava proprio ad affiancare gli addetti ai lavori per colmare quella lacuna».

    Quanto alla Carinzia, i punti di forza dell’estate della Regione di Villach saranno terme (a Warmbad si sono investiti 60 milioni di euro per una completa ristrutturazione), cicloturismo ed escursionismo di qualità, oltre ai laghi e al parco naturale del Dobratsch, lì dove, al posto degli impianti sciistici, è stata creata una riserva naturalistica.

    A illustrare i diversi “pacchetti” il responsabile del Turismo Thomas Michor, il general manager dello shopping center Atrio Richard Oswald e l’ex campione di ciclismo Paco Wrolich, testimonial che ha lanciato il Alpe Adria Bike festival, evento (19-22 giugno) per bici da strada e mountain bike lungo percorsi panoramici da Villach alla Slovenia, fino a Tarvisio, e ritorno in Carinzia. Ma già il 3 maggio Wrolich guiderà gli amanti del cicloturismo dalla città carinziana a Grado. La presentazione, con Mattiussi che sottolinea il prossimo completamento nella parte italiana della ciclabile Salisburgo-Grado, è stata l’occasione per fare il punto anche sui flussi di turisti Fvg direzione Villach: nelle giornate festive il centro Atrio (86 tra negozi, ristoranti e attività varie, 5 milioni di visitatori all’anno) conta fino a 8mila italiani, attratti soprattutto dalle specialità enogastronomiche locali.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    09 aprile 2014
    http://ilpiccolo.gelocal.it/