L’emendamento che salva la diaria per chi è in malattia. Il documento (approvato all’unanimità) è stato presentato da consiglieri del centrodestra (più due del Pd e uno dei Cittadini)
TRIESTE. Capita di assistere ad attacchi al centrodestra anche dalle colonne de Il Giornale. Il quotidiano della famiglia Berlusconi ha dedicato ieri un ampio servizio ai rimborsi dei consiglieri regionali, della presidente Debora Serracchiani e dei “suoi” assessori. Ma qual è “l’ultima follia” secondo Il Giornale? Un emendamento presentato e approvato a fine luglio, durante l’assestamento di bilancio.
Un emendamento proposto, nell’ordine, da Paride Cargnelutti (Ncd), Riccardo Riccardi (Fi), Alessandro Colautti (Ncd), Renzo Tondo (Autonomia responsabile), Pietro Paviotti (Cittadini), Cristiano Shaurli (Pd) e Stefano Ukmar (Pd). Un emendamento, approvato all’unanimità, che annulla il taglio dell’indennità di consiglieri e assessori in caso di assenza per malattia oppure se consiglieri e assessori sono in missione per conto della Regione. Per Il Giornale si tratta di un doppio rimborso, perché si ottengono sia il rimborso delle spese per la missione sia il rimborso forfettario, mensile, esentasse che tutti gli esponenti della Regione hanno.
Presidente, assessori e consiglieri hanno ridotto le indennità nel luglio 2013. Fino a maggio i consiglieri cumulavano sia i rimborsi per qualunque cosa con i soldi assegnati al gruppo (quei rimborsi, per intenderci, finiti sotto inchiesta) sia un assegno mensile, forfettario, esentasse per gli spostamenti da casa al luogo di lavoro (Trieste). Oggi hanno un unico rimborso, sempre forfettario, esentasse e mensile, da 2 mila 500 euro a 3 mila 500 euro. E nulla più. Almeno la metà rispetto a prima.
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17 dicembre 2014
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