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Sonego (senatore Pd): «Renzi attacca la specialità del Friuli-V.G.»

Giallo nel testo presentato ieri da Renzi. Non c’è la salvaguardia dei poteri delle Speciali: «Un errore»

Il senatore del Pd Lodovico Sonego

1.04.2014«La versione ufficiale del disegno di legge governativo per la riforma del Titolo V accentua l’aggressione alle Regioni e Province autonome rispetto alla bozza di venti giorni fa». Lo sostiene in una nota il senatore Lodovico Sonego (Partito Democratico). «La norma di salvaguardia proposta al comma terzo dell’ articolo 116 della Costituzione con il disegno di legge depositato nei giorni scorsi, e di cui sono primo firmatario insieme ad altri 28 senatori di Regioni e Province autonome – prosegue Sonego – è quindi particolarmente importante e tempestiva. Il nuovo articolo 117 della Costituzione proposto dal governo verrebbe riscritto stabilendo il potere esclusivo dello Stato in materia di “ordinamento, organi di governo, legislazione elettorale e funzioni fondamentali dei comuni, comprese le loro forme associative, e delle città metropolitane; ordinamento di area vasta”. Le Regioni a Statuto ordinario non hanno mai avuto i poteri appena citati mentre invece le Speciali hanno avuto la facoltà di “ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni”. Se il governo vuole limitare i poteri delle regioni in materia di enti locali non lo fa pensando alle ordinarie ma alle speciali. Di qui l’attacco inaccettabile al Friuli-Venezia Giulia e alle altre regioni autonome». Secondo Sonego, «Riccardo Illy non avrebbe potuto fare la legge di riforma degli enti locali, e Debora Serracchiani non avrebbe potuto fare la legge che di fatto e positivamente abolisce le Province. Il governo faccia un passo indietro. La specialità non si tocca», conclude.

Ma si tratterebbe solo di un malinteso, dovuto ad un errore materiale. Lo ha chiarito il presidente della Giunta Provinciale di Bolzano, Arno Kompatscher, con una telefonata allo stesso Renzi: «La clausola era stata formulata in un modo che poteva lasciare spazio a dubbi. Verrà riformulata ma sempre nella direzione chiesta dalle Regioni speciali e dalla Province autonome», riferisce il presidente altoatesino.

Anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, commenta positivamente l’inserimento della clausola di salvaguardia per le autonomie speciali all’interno del disegno di legge di riforma costituzionale adottato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 31 marzo. «È un lavoro in divenire – afferma Rossi – rispetto al quale è necessaria una costante attenzione, ma il fatto che il Governo abbia recepito immediatamente le nostre osservazioni è l’importante indicatore che l’intesa che abbiamo raggiunto tiene e che c’è un rispetto reciproco». «Occorrerà però proseguire – aggiunge – con lo stesso spirito di collaborazione nell’affrontare ancora alcuni nodi per noi importanti. Margini di miglioramento insomma sono attesi sia con riferimento alle nuove funzioni del Senato, sia per definire con chiarezza il principio dell’intesa rispetto alla modifica degli statuti speciali». Secondo Rossi la prima formulazione del testo che appariva anche nella versione pubblicata sul sito governativo «non rispondeva alle attese». «Si è trattato solo di un errore materiale – commenta Rossi – tant’è che già ieri sera ho sentito sia il presidente del Consiglio Matteo Renzi, sia il sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio, e l’onorevole Gianclaudio Bressa, sottosegretario al ministero degli affari regionali. Renzi stesso mi ha confermato che si sarebbe provveduto a pubblicare al più presto la versione corretta del testo».

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