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Patto tra le Regioni per modificare il nuovo Senato

Serracchiani: miglioreremo il testo approvato dal governo. Si lavora sui compiti e sui 21 nominati dal Capo dello Stato

di Anna Buttazzoni

 

UDINE. Chiarire le competenze delle Regioni e dello Stato. E la composizione del nuovo Senato delle Autonomie, che con i 21 componenti di nomina del Capo dello Stato, non va. Su quelle modifiche lavoreranno dalla prossima settimana gli esponenti della Conferenza delle Regioni che ieri è stata riunita in seduta straordinaria proprio per esaminare il testo approvato dal Consiglio dei ministri sulla riforma del Senato.

 

A Roma per il Fvg c’era la presidente Debora Serracchiani che mercoledì ha ricevuto dal Consiglio il compito di rilanciare la Specialità. Compito che prende il via proprio dalla Conferenza delle Regioni.

 

«Il Fvg – ha assicurato Serracchiani – lavorerà assieme a tutte le altre Regioni per migliorare il testo del disegno di legge sulle riforme istituzionali, nelle parti che riguardano il rapporto Stato-Regioni, soprattutto per quanto riguarda la definizione chiara delle competenze gestite dallo Stato e di quelle affidate alle amministrazioni regionali».

 

La riforma disegnata dal governo non si applicherà alle Regioni Speciali, almeno non per ora. «Ma anche il Fvg – ha assicurato la presidente – farà la sua parte avanzando delle proposte sulla riforma in generale e, così come concordato con il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, vigileremo assieme con l’obiettivo di rafforzare la Specialità». Sulla questione dei 21 senatori nominarti dal Capo dello Stato, invece, Serracchiani ha aggiunto che «per le Regioni il numero è sproporzionato».

 

La presidente ieri ha anche incontrato il ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, al termine della Conferenza unificata sulle riforme costituzionali che Serracchiani ha presieduto, in assenza di Vasco Errani.

 

E la presidente ha sollecitato il ministro a riattivare i tavoli di trattativa avviati con il Fvg, su tutti quello per il Patto di stabilità. Ma Serracchiani ha puntato anche sulla necessità di ridiscutere i rapporti finanziari tra Stato e Regione. Di parlare quindi dei soldi, passaggio indispensabile per rilanciare la Specialità.

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

04 aprile 2014
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