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    Passa il bilancio regionale da 3,4 miliardi

    Voto in serata senza sforamenti notturni. Alla sanità i due terzi del budget. Serracchiani: «Manovra finalmente espansiva»

    di Diego D’Amelio

    TRIESTE. Dopo quattro giorni di discussione in aula, è stata approvata ieri sera la legge di stabilità 2016, con il voto contrario del centrodestra e del M5s. La manovra assomma ad un totale di 3,4 miliardi di risorse libere, la maggior parte delle quali dedicate alla sanità, con 2,149 miliardi. Il welfare riceve stanziamenti per 278 milioni, la rete delle autonomie locali può contare su 437. Sono invece 286 i milioni per il comparto infrastrutture, mobilità ed edilizia, mentre lavoro, formazione, istruzione e ricerca possono contare su 57,6 milioni. L’ambiente riceve 56 milioni, le attività produttive 34, le risorse agricole e forestali 17,5, la cultura, lo sport e la solidarietà 42.

    Debora Serracchiani interviene con soddisfazione prima del voto: «È la prima volta in cui la manovra viene definita in tempi brevi. Una finanziaria che prende il nome di legge di “stabilità” e che adotta un sistema di contabilità diversa dal passato. Si apre un percorso nuovo per contabilità e amministrazione: siamo davanti a una svolta, grazie a una manovra finalmente espansiva dopo i primi anni in cui la giunta ha affrontato la crisi e il calo di risorse. Oggi teniamo i conti in ordine – ha continuato la governatrice – e mettiamo in sicurezza il percorso di riforma su sanità, enti locali, imprese e sostegno al reddito». Serracchiani fa i conti: «Stanziamo più soldi di prima in tutti i settori e lo facciamo dando immediata certezza sulle risorse d’esercizio. La crisi non è finita ma possiamo guardare al futuro con ottimismo: risollevarci dalla crisi è una missione collettiva e tutti dobbiamo sentirci protagonisti, a prescindere dall’appartenenza politica». La presidente si sofferma sugli elementi economici: «Siamo andati spediti sull’Aussa Corno e sull’Ezit, garantendo la continuità dell’attività e vigilanza su due asset strategici dell’economia regionale. Siamo una regione sana, con un rapporto debito-Pil al 2%, contro il 130% italiano, siamo primi in Italia per contratti a tempo indeterminato sottoscritti dal 2014 e abbiamo finalmente messo in rete il porto di Trieste e il Friuli». L’assessore al Bilancio, Francesco Peroni, appare sollevato dopo il tour de force: «Abbiamo garantito i medesimi stanziamenti dello scorso anno, con alcuni ritocchi al rialzo in caso di esigenze particolari».

    Ottimismo anche nella maggioranza, con il dem Renzo Liva: «I comuni avranno possibilità di far partire opere, servizi, di fare i bilanci perché avranno a disposizione maggiori risorse, stabilizzate per tre anni. Interveniamo dunque a sostegno della riforma delle autonomie locali, ma anche delle altre nostre riforme, dando 50 milioni in più alla sanità fra spese correnti e investimento. Non mi riconosco nel Fvg disperato e in crisi descritto dal centrodestra». Giulio Lauri (Sel) parla a sua volta di «manovra espansiva, che dà gambe alle politiche di cambiamento, con 190 milioni in più rispetto al 2015. Abbiamo accelerato sulla riduzione del debito e il patto Padoan-Serracchiani mette nella legge di stabilità cento milioni in più di quelli che ci sarebbero stati con il Tondo-Tremonti. Rivedremo comunque l’intesa con lo Stato, per contrastare l’attacco al regionalismo e rivendicare l’esercizio autonomo di nuove funzioni».

    Il relatore di minoranza, Paride Cargnelutti (Ncd), sottolinea che «è la prima volta che finiamo il bilancio alle nove di sera. I ruoli classici di maggioranza e opposizione sono superati: il gioco delle parti non serve più e ci si deve misurare con l’armonizzazione dei bilanci imposti dai nuovi criteri della legge di stabilità. Votiamo però contro una manovra che ha poco coraggio e che non riesce a porre un limite ai problemi di fondo che stanno emergendo: il nodo dei rapporti con lo Stato, il tema di un’autonomia sotto attacco e l’arenarsi delle riforme della giunta Serracchiani, con le critiche incrociate sulla sanità e l’impantanarsi delle Uti. Riconosco però che quella su Ezit e Aussa Corno è una svolta storica». Poche le novità di giornata. Oltre ad alcune assegnazioni puntuali ad associazioni del privato sociale, si segnala lo stanziamento straordinario da 500mila euro per la Fondazione Villa Russiz e i 60mila per il contrasto del gioco d’azzardo, votati all’unanimità, così come la proposta del M5s per una stretta sull’installazione di nuove macchinette e il contrasto del gioco fra i minori.

     

    _diegodamelio

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    18 dicembre 2015

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste