Serracchiani contro Fedriga: “Oggi in regione le minoranze di qualsiasi genere saranno meno garantite”
“Prima giunta e primo passo del presidente leghista Fedriga verso l’intolleranza: ci si può nascondere dietro una cortina di parole ma questo è il segnale che da oggi in Friuli Venezia Giulia le minoranze di qualsiasi genere saranno meno garantite. Questo per chi non avesse chiaro cosa significa esattamente ‘prima gli italiani’: non-italiani sono tutti quelli che lui considera diversi”. Lo afferma la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando la decisione, presa oggi a Trieste dalla giunta regionale presieduta da Massimiliano Fedriga, di far uscire il Friuli Venezia Giulia da Re.a.dy, la Rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti-discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
Per Serracchiani “è sconcertante la prontezza con cui Fedriga si fa dettare da fuori l’agenda delle sue delibere: un mese esatto per aderire alla richiesta che già il 30 aprile scorso gli è arrivata via Twitter da Filippo Savarese, che gli scriveva “ci aspettiamo l’uscita della Regione dalla #ReteReady controllata dalla Lobby Lgbt! #StopGender”. Questi è il portavoce di Generazione Famiglia e direttore della piattaforma CitizenGo Italia, l’associazione che ha tappezzato Roma dei manifesti con le scritte “l’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo”.
“Se questo è uno dei compagni di viaggio o degli ispiratori di Fedriga e della sua Giunta – ha concluso Serracchiani – possiamo attenderci quello che già sappiamo: un colpo stridente sul fronte dei diritti civili”.
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