Prendiamo lo spunto da un articolo de “Il Piccolo” da cui si evince che a Trieste il problema dei medici di medicina generale verrà risolto aumentando il limite massimo di pazienti da assegnare a ciascun medico di base, portandolo dagli attuali 1500 a 1700. Tale proposta è stata fatta durante un incontro tra Azienda sanitaria e rappresentanti di categoria dei medici di base (FIMMG), e per essere attuata ha bisogno del via libera della Regione.
Per la Bassa Friulana il sistema di aumentare le quote di pazienti per i medici del territorio è già cosa nota. Infatti, i medici dei Comuni vicini ad Aquileia sono stati già autorizzati per tre volte a derogare al numero massimo di 1500 pazienti ciascuno, e ben lo sanno
i cittadini di Aquileia, che da due anni devono recarsi dai medici fuori Comune, e toccano con mano quel che significa avere un dottore con molti, troppi pazienti: lunghe attese, spesso non in ambulatorio ma al freddo (questo, purtroppo, anche a causa del Covid-19), medici che non rispondono al telefono, difficoltà ad avere un contatto diretto col proprio medico…
Questo è il punto di vista dei cittadini, che dovrebbe essere quello posto a base di qualunque scelta.
A nostro avviso si dovrebbe riflettere molto bene dunque su questa proposta, mettendosi dalla parte degli utenti e tenendo presente che chi si rivolge al medico di base è la parte più anziana e debole della popolazione. Forse ciò che serve davvero è cambiare le regole che stanno alla base delle nomine per la sostituzione dei medici che vanno in quiescenza.
Perché ciò non dovrebbe essere possibile? Perché la Regione non si impegna per far sì che il diritto alla salute sia davvero praticato? Proprio non si vuole capire che con queste scelte molti cittadini sono costretti a rivolgersi verso la sanità privata?
O forse l’intento è proprio quello?
E un dubbio che sia proprio questo il fine a cui si punta, viene. Anche sentendo le parole del nostro Sindaco durante il Consiglio comunale del 15 gennaio, quando ha guidato la maggioranza nella bocciatura della mozione congiunta delle due minoranze, che tendeva a proporre soluzioni al problema del medico mancante da ormai due anni, dopo il pensionamento del dott. Casarolli nel gennaio del 2019.
A parole il Sindaco sposa la causa di lottare per far arrivare il medico mancante ad Aquileia, coi fatti invece regge il gioco della Regione che, a quanto pare, va in tutt’altra direzione.
Ornella Donat
Qui sotto, la mozione che abbiamo presentato e il verbale del consiglio comunale: