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Verri: «No ai supermercati dell’archeologia»

Il direttore di Matera 2019 Capitale europea della cultura ospite oggi con Marina Valensise del Festival di Aquileia

di Benedetta Moro

Verri: «No ai supermercati dell’archeologia»

«Una serie di misure innovative, come per esempio il ricorso alle associazioni civiche, che mobilitano i cittadini nell’opera di corresponsabilizzazione, guardiania e tutela del nostro sterminato patrimonio». Marina Valensise, direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi, ha individuato un ausilio molto interessante per sopperire alla mancanza di risorse in rapporto alla conservazione e valorizzazione dell’eredità storico-culturale italiana.

Approfondirà tale tema questa sera alle 18 in piazza Capitolo ad Aquileia, nel corso del primo appuntamento degli incontri dell’Archeofest, in programma da oggi a venerdì 31. Converseranno con lei Lorenzo Salvia del “Corriere della Sera” e Paolo Verri, direttore Matera 2019 Capitale europea della cultura.

Un concetto, quello della sinergia, condiviso anche da Verri quale elemento determinante per la vittoria della città lucana. Ora però è il turno di Aquileia, da poco entrata nella short list per il titolo di Capitale italiana della cultura 2016-17, «grazie anche al tema dell’archeologia, trattato in maniera molto innovativa» specifica il direttore di Matera 2019.

Tuttavia, proprio le attuali dimensioni ridotte di Aquileia suggeriscono all’esperienza di Verri la strategia di “alleanze significative”, rappresentate da un percorso di visita che non si limiti ai siti archeologici aquileiensi, ma che si ampli attraverso il percorso della Grande guerra raccordato alle specificità dell’area circostante. E per valorizzare ancor più tale progetto, Verri pensa a una stretta collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Croazia, che nei prossimi anni candiderà Pola e Fiume quali Capitali europee della cultura. Inoltre, anche da un punto di vista turistico, è molto importante «intensificare i rapporti di scambi e quindi potenziare il concetto di Europa e lavorare in comparti macroregionali, per creare un prodotto unico».

Un ulteriore spunto di valore dunque, per sfruttare al massimo un patrimonio che possa essere valorizzato anche in questo momento di crisi. Ad aggiungere una soluzione del tutto particolare e fuori dalle righe è Salvia, che nel suo ultimo libro propone un cambio di utilizzo della nostra “grande bellezza”, da “museo deposito” al “modello Ikea”. Sicuramente un passaggio all’avanguardia, che però, secondo Valensise, deve attenersi «entro limiti ben precisi, per non trasformarci in un grande supermercato dell’archeologia o della storia dell’arte, poiché i moduli Ikea sono riproducibili». E il nostro patrimonio non lo è.

A seguire, alle 21 verrà proiettato anche il primo dei cinque documentari in concorso, scelti dall’Aquileia Film Festival in collaborazione con Archeologia Viva. Nelle prossime serate verranno presentati gli altri documentari e, grazie al voto del pubblico, venerdì il regista vincitore riceverà un mosaico di Spilimbergo.

La proiezione del docu-film di questa sera è della Bbc, s’intitola “Pavlopetri. Un tuffo nel passato” e racconta di una cittadina che fu misteriosamente sommersa dalle acque. Alle 22, la conferenza-spettacolo del jazzista Stefano

Cantini che, insieme a Simona Rafanelli, direttore del Museo archeologico di Vetulonia, farà scoprire la musica degli Etruschi; alle 23, conclusione con il documentario francese “I dominatori delle gelide steppe” sulla scoperta di una tomba di un guerriero scita.

 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

29 luglio 2015

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