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Unioni, Grado contesa da Isontino e Bassa

Maricchio punta su Aquileia e il Collio. Da Terzo e Fiumicello segnali di interesse per le affinità turistico-promozionali

di Antonio Boemo

Tutti con Grado. I comuni dell’Isontino e della Bassa Friulana. L’ipotesi regionale per la formazione delle Unioni territoriali Intercomunali vede attualmente Grado inserita con il Monfalconese, ma l’Isola preferisce unirsi invece in particolare con Aquileia. Cosa, del resto, auspicata anche dagli amministratori friulani. Alcuni di loro hanno rilasciato dichiarazioni del tutto personali. Va comunque ricordato che si può anche evitare qualsiasi accorpamento, ma le disposizioni prevedono che ciò comporterà una decurtazione del 30% degli eventuali contributi e trasferimenti regionali.

Da Grado, lo ha ribadito in più occasioni prima della formulazione della legge regionale, il sindaco Edoardo Maricchio ha sempre puntato sull’alleanza con Aquileia che rappresenterebbe un binomio vincente: «È imprescindibile – dice – Aquileia non può fare a meno di Grado, così come Grado non può stare senza Aquileia. Per un’offerta completa, sarebbe ideale che ci fosse anche il Collio». Opinione, quella di Maricchio, che non ha visto concordi esponenti comunali e provinciali dell’Isontino, poiché senza Grado la loro unione in via di formazione verrebbe diminuita di importanza. Ma è sui legami turistici, storici e archeologici che vive essenzialmente l’Isola. E se c’è da fare un’unione è auspicabile che avvenga con località affini, ovvero quantomeno con Aquileia. Tuttavia, con la città romana c’è Terzo d’Aquileia e dall’altra parte c’è pure Fiumicello, importanti entrambi quantomeno per alcune iniziative legate al mondo agricolo (le frazioni di Boscat e Fossalon operano anche nel contesto del turismo di quel settore). Con l’ultima formulazione della legge regionale, si parla di Unioni territoriali a fronte di almeno 40mila abitanti. Ebbene l’unica soluzione è un’ampia coalizione.

Michele Tibald, sindaco di Terzo d’Aquileia, ha studiato a fondo il disegno di legge regionale ipotizzando come ideale un comprensorio che partendo da Grado conglobi Aquileia, Terzo, Cervignano, Fiumicello, Villa Vicentina e altri comuni, fino ad arrivare a Strassoldo e Palmanova. Un comprensorio che avrebbe non solo il numero di abitanti necessario, ma sarebbe legato da varie affinità. È un po’ come il comprensorio che faceva capo all’ente turistico locale, l’Aiat, qualche anno fa. Anche il vicesindaco di Fiumicello, Claudio Pizzin, è in sintonia. Tra l’altro ricorda che Fiumicello è già da 2 anni aggregato a Villa Vicentina con il quale hanno dei servizi in comune (c’è anche un consiglio e una giunta dell’unione dei due comuni). Secondo Pizzin, la strada delle unioni e delle fusioni fra comuni è l’unica direzione seria da intraprendere. Quanto all’aspetto turistico-promozionale, il vicesindaco ricorda la Mostra regionale delle pesche di Fiumicello, sottolineando come quelli che si possono definire ambiti di scopo, affinità e contiguità valorizzano e promuovono tutti.

La legge regionale prevede inoltre, per singoli aspetti, accordi fra Unioni territoriali. Ipotizzando che per l’Isola possa prevalere l’ipotesi-Bassa friulana, un esempio è quello della Cona, in parte rientrante nel Comune gradese (Staranzano 779 ettari, Grado 192 e San Canzian 163) che, proprio per gli aspetti promozionali e naturalistici potrebbe essere legata alla Cavanata e al Caneo. Ma su questo aspetto dovranno essere gli altri enti locali ad esprimersi, poichè Grado non potrebbe che essere favorevole in quanto a quel punto l’offerta di carattere turistico-naturalistico diverrebbe molto importante: Valle Cavanata, Caneo, Foce dell’Isonzo con la Cona oltre, naturalmente, alla laguna.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

21 ottobre 2014

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