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Udinese, Delneri ha anche il compito di curare il nuovo Niño

Peñaranda sconfitto e sostituito nel Venezuela: è in crisi

di Pietro Oleotto

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UDINE. Il nuovo Niño è in crisi. Nel calcio soltanto poche “veline” sono ufficiali, ma dopo l’ultima gara di Adalberto Peñaranda con la maglia del suo Venezuela si può dire che l’erede designato di Alexis Sanchez in bianconero – per talento e prospettive – non sta passando un periodo positivo e che la “vitamina Gigi” dovrà essere somministrata anche a lui dal nuovo tecnico dell’Udinese.

Che, da parte sua, durante i primi allenamenti, ha già cominciato a “ronzare” attorno a una nuova formula d’attacco, differente da quella ideata dal collega Beppe Iachini che insisteva negli ultimi tempi sul 4-3-2-1.

Ebbene, Delneri nonostante le assenze dei tanti nazionali ha pensato a un 4-2-3-1 e a un 4-3-3, moduli che potrebbero esaltare la velocità del 19enne di El Vigía, a patto che riesca a ritrovare una verve che pare smarrita, stando alle risposte fornite dal campo, anche in nazionale.

L’altra sera, quando in Italia era notte, Peñaranda ha raccolto un’altra delusione con la Vinotinto: 3-0 per mano dell’Uruguay di Edison Cavani (doppietta), sostituzione dopo 61 minuti, quando è entrato a dargli il cambio il torinista Josef Martinez. Unico aspetto positivo, il ruolo che potrebbe tornare utile anche all’Udinese, visto che era il trequatista di sinistra in un 4-2-3-1 che in futuro potrebbe essere replicato da Delneri.

Ma basterà il cambio di allenatore per dare la scossa al Niño bianconero? Iachini non lo considerava molto (128 minuti in campo in quattro partite, una sola da titolare, quella col Sassuolo), Gigi da Aquileia potrebbe dargli udienza se il venezuelano tornerà ad essere quello che alla fine del 2015 esplose nella Liga con la maglia del Granada: 4 gol e 1 assist nelle prime dieci presenze.

Alla fine furno 23 con un altro gol e tre passaggi decisivi. Numeri che attirarono l’attenzione del Barcellona al quale si è accodato poi il Real Madrid. Girato al Watford e valutato che avrebbe avuto più spazio qui a Udine per la sua esplosione, Gino Pozzo in estate ha deciso per un futuro bianconero del Niño.

E la Coppa America giocata da protagonista in giugno, da titolare, faceva ben sperare: fino a quel malanno muscolare che gli fece saltare i quarti di finale con l’Argentina. Magia finita, incantesimo rotta, fate un po’ voi. Cercherà di riannodare il filo del destino nella notte di mercoledì, quando saranno le 2.30 italiane e al Metropolitano de Mérida scenderà in campo il Brasile. Da una grande a un’altra per tornare da Gigi e prendere la sua vitamina con un po’ di fiducia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

09 ottobre 2016

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine