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Storia e buona tavola così la piccola Roma si presenta ai turisti

Gli imprenditori della zona hanno nuovi obiettivi «Vogliamo dare ulteriore slancio all’offerta ricettiva»

di Flavio Nanut

AQUILEIA. Aquileia, storia e cultura. Turismo ed enogastronomia. Ambiente e territorio. Si declina così il rilancio della piccola Roma. O, almeno, è questo il progetto sposato dagli imprenditori locali per coniugare tutte quelle voci in grado di migliorare l’offerta ricettiva, e non solo, della cittadina della Bassa. Si chiama “Aquileia te salutat” il brand con cui l’Associazione imprenditori città di Aquileia ha presentato ieri il progetto per dare nuovo slancio al territorio e attirare quella sempre crescente fetta di turismo che si riconosce nella filosofia “slow”. E lo ha fatto davanti al simbolo della cittadina, la basilica patriarcale edificata nel XI secolo. Come? Allestendo una tavola con le prelibatezze enogastronomiche della zona: pesce, vino, salumi, dolci e tanto altro. Storia ed enogastronomia a braccetto come biglietto da visita di un progetto che intende promuovere una rete di offerte capaci di rendere la piccola Roma ancora più “appetibile” dal punto di vista turistico di quanto già non sia.

Dicevamo dello scenario scelto per la presentazione del brand: il prato a fianco dell’imponente basilica. Qui, come anticipato, campeggiava una tavolata con le specialità enogastronomiche di Aquileia, ma anche della laguna di Grado. A “guardia” del banchetto, alcuni rappresentanti dell’Associazione, primo fra tutti il presidente Piero Zerbin: «Ci sono tanti artigiani ad Aquileia, impegnati in diversi settori: è un po’ la caratteristica – spiega Zerbin – della nostra cittadina. Ad Aquileia si viene per passare delle ore, non dei minuti: questo è il nostro messaggio». Un messaggio rivolto al di là dei semplici confini regionali: «Noi – tiene a sottolineare il presidente – puntiamo al mondo intero. Non possiamo pensare soltanto al turista che abita a pochi chilometri da qui e che viene ad Aquileia per trascorrere al massimo mezza giornata. Ultimamente abbiamo avuto persone che arrivavano da Ucraina, Francia, Polonia. Aquileia è piccola, ma ha potenzialità enormi».

Fra queste figurano i tanti marchi di vini che si producono nella zona. Antonio Clementin in rappresentanza dei viticoltori dell’Agro aquileiese, una quindicina di piccole aziende quasi tutte a conduzione familiare, dice: «Questa terra da sempre offre ottimi vini. Noi proponiamo un prodotto semplice, ma elegante, simbolo dei valori della tradizione contadina. Un prodotto che può fare da traino per l’economia locale».

E a illustrare in modo più dettagliato l’attività dell’Associazione imprenditori, costituita un paio d’anni fa, è Emanuele Zorino: «È una realtà nata per soddisfare l’esigenza del territorio di raggruppare assieme tutto ciò che può rappresentare un’occasione per attrarre turismo. Ogni operatore di Aquileia – rimarca Zorino – è anche un testimonial: quando un turista arriva da noi, visita una nostra azienda, l’imprenditore o il commerciante è per primo quello che ha il compito di fare accoglienza». Ed ecco il collegamento con quel ben di Dio in mostra a poche decine di metri dalla basilica. «Fra le nostre eccellenze – si affretta a precisare – figurano di certo i prodotti della tavola. E le nostre aziende possono dare un’idea precisa di quella che è l’offerta. Offerta che risponde a regole ben precise, che gli operatori sono chiamati a rispettare: una sorta di qualità autocertificata. Noi siamo i primi ad essere attenti a quello che vogliamo offrire al turista».

Un’altra “parola d’ordine” è promozione: «Aquileia sta facendo tanto, tanto che il numero di visitatori è aumentato. Ma c’è la necessità di rafforzare questo trend con un marchio: “Aquileia te salutat”, benvenuti ad Aquileia». E che il soggiorno, si augurano nella piccola Roma, sia il più lungo possibile.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

22 febbraio 2017

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