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Si ricomincia da tre dietro il centravanti

Udinese, Delneri sta già lavorando al 4-2-3-1. Il caposaldo sarà la difesa a quattro

di Pietro Oleotto

UDINE. Detto, fatto. O meglio, provato, per quanto è possibile provare in questi giorni, con nove pedine in giro per il mondo, con la maglia della nazionale addosso: l’Udinese di Delneri è solo un pezzo del mosaico che il tecnico di Aquileia dovrà comporre prima possibile, sabato della prossima settimana dovrà rendere visita alla Juventus, tra 17 giorni sull’agenda è fissato lo scontro diretto con il Pescara, a mezzogiorno.

Ecco perché Gigi, nonostante abbia la truppa decimata dalle convocazioni, non ha perso tempo e ieri ha provato a frammenti il modulo che potrebbe proporre questo sabato al Drosina di Pola, contro l’Istra 1961, una delle dieci squadre del campionato croato di serie A.

La formula Delneri? Potrebbe essere un 4-2-3-1.

«I quattro difensori sono una mia prerogativa – ha chiarito in sede di presentazione il nuovo allenatore bianconero –, ma non il 4-4-2. A Bergamo giocavamo con il trequartista, Doni. Era un 4-2-3-1».

Insomma, si tratta di un modulo nelle corde del tecnico friulano che per il primo test della sua gestione recupererà Scuffet, uno dei nazionali, e potrà sistemargli davanti una retroguardia bloccata, visto che in attesa del recupero completo di Samir (sta riprendendo con cautela, così come fa Widmer, reduce dall’intervento alla spalla, Lodi invece ha accusato un problemino a un polpaccio) a sinistra ci sono solo esterni con caratteristche offensive, Armero e Ali Adnan, ora a disposizione dell’Iraq.

Ci sono invece Kums e Fofana che potrebbero essere sistemati sul campo in mediana, con tre pedine alle spalle di un’unica vera punta, Zapata: Thereau, Balic e De Paul, per esempio, ma anche Kone (alle prese con qualche acciacco) dovrà essere valutato in questo “terzetto” di trequartisti.

Thereau? Sì, anche il francese, incensato a chiare lettere: «È l’organizzazione che porta al risultato, ma qui ci sono giocatori eccezionali: Thereau, anche se non sembra, corre 11 chilometri a partita, quindi può fare tanti ruoli».

Ma valorizzazione della rosa sarà un chiodo fisso del nostro Gigi: «Penso che si possa fare un ottimo lavoro con i giocatori che abbiamo a disposizione. Dobbiamo far adattare i nuovi, valorizzare chi già c’era e far uscire le loro grandi potenzialità». Amen.

Ma la messa non è finita. Non si tratta di parole al vento. Delneri proverà anche il 4-3-3, tasterà il polso alla squadra con un 4-4-2, magari nelle varianti “annesse”, dal 4-4-1-1 al 4-1-4-1.

Numeri? Non solo: «Sono sempre stato uno che crede nella specializzazione del giocatore. Cercheremo di lavorare sulla squadra e al contempo sui singoli, per far rendere ogni giocatore al massimo della sua qualità». Già, la qualità.

Prerogativa che non convince tutti da queste parti. Ma forse è proprio una questione di ruolo e di modulo: «I giocatori che ho a disposizione possono essere adattati a diverse soluzioni, e noi dovremo trovare la migliore possibile». Ecco la formula Gigi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

06 ottobre 2016

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