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    Archivio post

    Un valore aggiunto per la basilica Un valore aggiunto per la basilica

    Il direttore Becci: nei nostri progetti c’è la valorizzazione di entrambi i siti

    AQUILEIA. Dalla sistemazione del cimitero degli eroi trarrà inevitabilmente vantaggio, anche dal punto di vista turistico, la basilica di Aquileia, gestita dalla Società per la conservazione della basilica (Socoba) e visitata da circa 150 mila persone l’anno. Ne è convinto il direttore, Arnaldo Becci. «Nei nostri progetti, oltre all’itinerario classico, abbiamo alcune guide – argomenta -. Proponiamo diversi percorsi ai visitatori. Facciamo sempre in modo di inserire anche il cimitero degli eroi. La sistemazione di questo luogo contribuirà sicuramente anche a far crescere ulteriormente la basilica dal punto di vista delle presenze. Daremo la massima disponibilità per incrementare lo sviluppo di entrambi i luoghi». Enrico Folisi, docente di fonti documentarie visive e audiovisive della storia contemporanea all’Università di Udine, fa notare: «Il cimitero è parte integrante del complesso basilicale, la sua sistemazione sarà un valore aggiunto. Uno dei motivi per cui è stato scelto di costruirlo proprio in quel luogo è anche perché c’era la Basilica, peraltro ancora in ottimo stato». Secondo il professor Umberto Sereni, docente di storia contemporanea all’Università di Udine, deve essere solo l’inizio di un impegno forte da parte delle istituzioni locali al fine di valorizzare e recuperare i luoghi simbolo della Prima guerra mondiale. «È il modo migliore – assicura Sereni – per onorare il centenario e ricordare degnamente i morti. Non dobbiamo dimenticare il significato storico, per l’Italia, del viaggio del milite ignoto. È sicuramente una grande manifestazione di religiosità laica, che si inserisce nel culto dei caduti. Lungo il tragitto ferroviario si radunarono centinaia di migliaia di persone per salutare il passaggio della bara del milite ignoto. Ricordare questo viaggio significa far rivivere momenti di intesa commozione per gli italiani. Il fatto che, troppo spesso, questi luoghi che hanno un significato così importante siano caratterizzati da un profondo stato di degrado è motivo di rammarico. Sono luoghi sacri per il nostro Paese, bisogna conservare e difendere la sacralità di questi monumenti». (e.m.)

    15 gennaio 2015

    http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine