L’appello di Mario Lister per Giuseppe, sparito durante una rivolta a Brazzaville. «Se è morto, vorrei sapere dove poter portare un fiore sulla sua tomba»
di Elisa Michellut
AQUILEIA. I familiari non hanno più notizie di lui da 20 anni. Nel 1998, Giuseppe Lister è scomparso, nella capitale del Congo, Brazzaville, dove si trovava per lavoro, nel bel mezzo di una rivolta.
Da quel giorno, la famiglia Lister chiede che venga fatta luce sull’accaduto. Una sparizione misteriosa, apparentemente senza un perché. Il fratello di Giuseppe, Mario Lister, 72 anni, pensionato, di origini gradesi ma residente nella città romana, dal 1998 non riesce a darsi pace.
«Era il 18 dicembre 1998 – racconta –. Giuseppe si trovava in Congo per lavoro. Quel maledetto giorno ricevetti una telefonata dai carabinieri di Grado. Mi dissero che la Farnesina aveva motivo di ritenere che mio fratello fosse rimasto vittima di un’imboscata da parte dei ribelli congolesi. Ho cominciato a contattare ogni giorno la Farnesina. “Se ci sono novità la chiameremo noi”, continuavano a dirmi. Non so se Giuseppe sia vivo o morto, non so nemmeno dove poter portare un fiore sulla sua tomba».
Mario, in passato, si era anche rivolto all’ex ministro Cecile Kyenge. «Non mi hanno nemmeno considerato – le parole di Mario –. Forse Giuseppe si è trovato in mezzo alla rivolta. Pare stesse guidando, nel momento in cui sono scoppiati gli scontri.
Alcuni testimoni dissero che era stato ferito a una gamba. Pare sia stato visto mentre lo stavano portando via. Sono risaliti alla sua identità perché hanno trovato la fotocopia della patente. L’ambasciatore andò sul posto, dopo tre giorni, ma di mio fratello non c’era più traccia. Si scusò dicendo che non aveva potuto raggiungere prima la zona in quanto pericolosa».
Assieme a Giuseppe, in auto, c’era un’altra persona. Anche di lui non si sa più nulla. «Il certificato di morte presunta è arrivato, anche se non c’è certezza. Si aspettano che io volti pagina ma non lo farò».
Oggi, dopo vent’anni, mi ritrovo a scrivere ancora una volta, ma con un
sentimento diverso: quello di protesta. La Farnesina e il Governo non hanno fatto altro che attendere 10 anni per poi dichiarare la morte presunta di Giuseppe. Come mai – la provocazione di Mario – per altri casi, probabilmente politicamente più appetibili, lo Stato si è tanto prodigato? ».
22 luglio 2018
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