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Pochi soldi, chiude lo sportello per la lingua friulana

AQUILEIA. La Regione chiude lo sportello per la lingua friulana di Aquileia ed è bufera. Da una parte ci sono i cittadini che lamentano la chiusura di un servizio apprezzato anche dalle scuole, dall’altra la Provincia di Udine, che, per bocca del presidente Fontanini e del vice Mattiussi, accusano la Regione di non aver distribuito le risorse tenendo in considerazione il territorio. «Un fatto grave – commenta Fontanini -. Aquileia è un punto di riferimento per la lingua friulana». Il Comune, tramite il vicesindaco e assessore alla cultura, Luisa Contin, annuncia che farà il possibile, risorse permettendo, per ripristinare il servizio, ma ammette: «Lo sportello non è mai stato tanto utilizzato, non c’erano molte richieste». Il servizio era stato inaugurato dall’allora assessore alla cultura Flavio Cossar, scomparso recentemente. A capo dello sportello c’era, fino a ieri, Marta Giudici, molto apprezzata per il suo lavoro, alla quale non è stato rinnovato il contratto. «Alla Regione – afferma il presidente della Provincia Fontanini – arriveranno 240 mila euro per la legge 482, senza contare i soldi per il tedesco e lo sloveno. Gran parte di questi finanziamenti sono destinati agli sportelli linguistici. Mi auguro che quest’anno, i fondi vengano distribuiti con criteri diversi, più attenti alla storia del territorio e alla qualità del servizio». Dure le parole del vicepresidente Franco Mattiussi. «Per lo sloveno i soldi ci sono sempre, ma per il friulano no – attacca -. La nostra è la maggioranza linguistica più presente in regione. Dato che il friulano è una lingua riconosciuta come lo sloveno dovrebbe godere di pari dignità e avere diritto al riparto proporzionale delle risorse. Questa amministrazione regionale è molto sbilanciata verso l’area del capoluogo regionale e vede in modo poco positivo il gruppo etnico friulano». Mattiussi è un fiume in piena: «Saranno destinati 50 mila euro a “Cjase Cocèl”, museo friulano della civiltà contadina, e 60 mila euro al museo del mare dei pescatori di Trieste. Questo la dice lunga sulle scelte di questa amministrazione regionale. Sarebbe utile che gli amministratori locali mantenessero attivo, attingendo alle risorse proprie, lo sportello per la lingua friulana. Luisa Contin, risponde: «Faremo il possibile, compatibilmente con le risorse, purtroppo poche, a disposizione. Le lingue minoritarie, lo dico da insegnante, sono importanti ma dobbiamo anche far quadrare i conti».

Elisa Michellut

16 luglio 2014

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