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Pesce scaduto e senza etichetta 90 chili sequestrati in trattoria

AQUILEIA. Maxi sequestro in una nota trattoria di Aquileia. Il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Grado, comandato dal tenente di vascello Elisabetta Bolognini, ha sequestrato novanta chilogrammi di pesce e molluschi che non erano in regola. Al titolare è stata comminata una sanzione di 4.700 euro. Dovrà rispondere per la mancata tracciabilità dei prodotti e per frode in commercio. È successo venerdì in una trattoria di Aquileia di cui le autorità non hanno reso noto il nominativo.

Nel locale sono stati sequestrati branzini, calamari, code di rospo, pesce spada, sogliole e vongole. Il pesce non era in regola per molteplici motivi. Oltre alla mancata tracciabilità dello stesso, veniva proposto ai clienti come fresco mentre invece era congelato. Cosa più grave, il pesce era scaduto da diverso tempo. Si tratta di prodotti preconfezionati scaduti, alcuni addirittura da un anno.

È stato il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Grado, che, tra i vari compiti, si occupa anche del controllo sulla filiera della pesca, della commercializzazione del prodotto ittico, della corretta etichettatura e del controllo in riferimento alle norme di carattere sanitario, a smascherare la frode.

I controlli, come noto, vengono effettuati da Circomare su tutta l’isola d’oro, ma anche nei Comuni limitrofi, tra cui Aquileia, dove un fatto simile si era già verificato in passato.

Tra gli illeciti riscontrati nel locale, piuttosto frequentato nella città romana, c’è anche la mancata tracciabilità di alcuni prodotto ittici. Mancavano del tutto le etichettature per permettere il collegamento a un documento fiscale di trasporto. Il pesce, in questo modo, poteva essere acquistato ovunque, senza alcun controllo e senza verifiche da parte delle autorità preposte. I prodotti ittici sequestrati, inoltre, venivano regolarmente inseriti all’interno del menù come freschi mentre invece erano congelati, ovviamente a danno del consumatore, ignaro di tutto. Tra i 90 chilogrammi di prodotti sequestrati, come se non bastasse, c’era anche pesce preconfezionato e scaduto da circa un anno.

La notizia si è diffusa rapidamente nella cittadina. Molti aquileiesi hanno rivolto un plauso all’attività di Circomare Grado. Al titolare dell’esercizio in questione, che dovrà rispondere dal punto di vista penale, sono stati indirizzati due verbali amministrativi: uno da 1.500 euro

per la mancata tracciabilità (non vi era alcuna etichetta o confezione tale da permettere il collegamento a un documento fiscale o di trasporto) e l’altro di quasi 3.200 euro per frode in commercio. Il prodotto confiscato sarà distrutto in quanto non può essere commercializzato. (e.m.)

17 gennaio 2017

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine