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Monsignor Centomo parroco di Grado: «Lavoriamo tutti insieme»

Grande festa alla cerimonia di insediamento. Il nuovo presule scherza: «L’ultima volta che faccio una messa così lunga». L’incontro con il sindaco, i bimbi e gli anziani

di Antonio Boemo

Monsignor Centomo

Monsignor Centomo

GRADO. Tutti momenti toccati e significativi quelli dell’insediamento del nuovo parroco di Grado. Quelli avvenuti all’interno della Patriarcale Basilica di Santa Eufemia ma anche quelli precedenti al camposanto, alla casa di riposo. E non meno significativo l’incontro con i bambini dell’asilo e anche quelli in mezzo alla gente con tante strette di mano, abbracci e carezze. E anche lacrime di commozione.

Tante cose che hanno fatto sì che la cerimonia d’insediamento del nuovo parroco di Grado durasse ben 2 ore e mezza. Con spiritosaggine, a fine celebrazione l’arciprete, monsignor Michele Centomo ha, però, fatto una promessa: «una messa così lunga non la celebrerò più» (applausi dei fedeli che hanno letteralmente affollato la patriarcale basilica. Da ieri monsignor Michele Centomo, quarantanovenne vicentino di origine (di San Quirico per l’esattezza da dove sono giunti ieri per questa occasione la mamma, il papà, il fratello alcuni parenti, amici e compaesani), è, dunque, il nuovo arciprete di Grado.

Subentra a monsignor Armando Zorzin che da ieri è a servizio della Diocesi tra Gradisca e Farra d’Isonzo e che è stato il parroco-pastore in mezzo ai gradesi per 17 anni. Entrambi, il precedente e quello nuovo, hanno pescato nel dialetto gradese e nelle consuetudini e soprattutto nella fede dei gradesi per presentarsi dinnanzi alla Comunità.

«Cari Graisani – ha detto ieri monsignor Centomo – i me ha consegnào al timòn de sta nostra Comunità Cristiana. Lo è ciapào in man volentieri. Lavoremo insieme dàndose una man per la gloria del Signòr!». Monsignor Centomo ha iniziato il suo ministero pastorale a Grado con attenzione particolare a due realtà. Ha espresso, infatti, gratitudine verso i suoi predecessori e in particolare verso monsignor Silvano Fain sostando in preghiera dinnanzi alla tomba dei sacerdoti gradesi. Poi ha fatto quel gesto che peraltro ci si attende sempre da un buon Pastore: una breve visita alla casa di riposo per incontrare gli anziani e anche gli infermi.

All’esterno della basilica ha poi incontrato i “fantulini” che ha definito «i fiori del nostro giardino di Grado che è l’asilo parrocchiale». Ad attendere l’arrivo del nuovo parroco sul sagrato della basilica c’erano il sindaco Dario Raugna che ha porto un breve saluto da parte della città («pur nelle diverse realtà – ha risposto più tardi monsignor Centomo -, quello che ci sta a cuore è il bene della nostra “zente graisana”, per una vita dignitosa, di rispetto e di crescita umana e spirituale») e l’arcivescovo di Gorizia Carlo Maria Redaelli che in basilica ha quindi officiato la cerimonia d’insediamento del nuovo parroco.

A conclusione della solenne messa concelebrata con la presenza di tanti sacerdoti della diocesi tra i quali ben 6 di Grado, accompagnata dalla corale-orchestrale Santa Cecilia che il novello parroco ha definito la “Schola Cantorum con l’orchestra”, di ringraziamenti e pensieri monsignor Centomo ne ha rivolti davvero tanti. In particolare li ha diretti a monsignor Armando Zorzin: «al quale va il mio pensiero e la mia preghiera e so che vi ha tanto amato» (un lungo e caloroso applauso dei fedeli è scaturito spontaneo); e a don Nadir che è il vicario cooperatore e che si è sobbarcato tutta la preparazione della cerimonia. L’auspicio conclusivo è di vogare assieme e dalla stessa parte sulla barca della “Fidelis Comunitas nostra Gradi”, ognuno con la sua forza per andare incontro al Signore.

«Ne compàgni la Madona de Barbana, i nostri Santi Patrùni Ermagora e Fortunato e l’ànzolo del campanìl». «In nome de Dio: avanti!».

@anboemo

©RIPRODUZIONE RISERVATA

17 ottobre 2016

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