Pubblico assente alla partenza tra le lamentele dei commercianti Il sindaco: serve una rotazione tra il luogo dello start e del traguardo
di Lucia Aviani
CIVIDALE. Ormai è comprovato. L’asse della festa si è spostato a Sud, fra Palmanova e (soprattutto) Aquileia, traguardo dell’Unesco Cities Marathon e dunque regina del grande evento sportivo dalla genesi cividalese. E qui sta il punto: innescato proprio dalla rivendicazione della “paternità” dell’unica maratona al mondo con partenza, tappa intermedia e arrivo in tre siti iscritti alla World Heritage List, il malumore ducale lievita. Serpeggiante già un paio d’anni fa e più marcato nell’edizione 2017, quando in via Tombe Romane era balzata all’occhio l’esiguità di pubblico (stavolta praticamente inesistente), il dissenso verso la decisione di fossilizzare il tracciato Cividale-Aquileia è adesso esplicito.
Tuona il deputato Roberto Novelli, che al tempo veicolò negli ambienti della politica la pensata del concittadino Giovanni Cozzi (ora consigliere comunale), dando concretezza al progetto: «Così l’Unesco Cities Marathon va a morire. Non è possibile che Cividale, patria della manifestazione, sia forzatamente relegata a un ruolo di assoluta marginalità. Ognuno dei tre siti Unesco coinvolti deve godere di pari visibilità: ecco perché fin dal momento del debutto proposi di alternare la partenza fra Cividale e Aquileia. Chiediamo con forza una modifica». Si allinea il presidente mandamentale di Confcommercio, Maurizio Temporini, anch’egli nel novero dei nostalgici dell’edizione numero uno, quella sì premiata dai riscontri attesi e prodiga di emozioni. «La nostra città – dice – non merita di stare all’angolo. Chiediamo che le venga restituito, con logica di alternanza appunto, il ruolo di punto d’arrivo». Pure il sindaco Stefano Balloch, «ben consapevole – sottolinea – degli sforzi degli organizzatori e dei volontari», cui plaude per l’impegno, auspica un’inversione di rotta: «Il valore dell’appuntamento, unica maratona del Fvg, dovrebbe spingere il comitato organizzatore e noi tutti – dichiara – a fare una riflessione sulla possibilità di programmare una rotazione fra luogo dello start e del traguardo, per stimolare il coinvolgimento dei cividalesi e per “ripartire” equamente i benefici della circostanza». Gli atleti, per parte loro, si godono semplicemente la prova: in prima fila il veterano-vip dell’Unesco Marathon, lo scienziato Mauro Ferrari, circondato dai top runners. Nelle retrovie,
invece, la bella sorpresa della tornata 2018: con l’assessore allo sport Giuseppe Ruolo corre un gruppo di giovani migranti del progetto Sprar. «Questa – dice l’esponente della giunta – è integrazione. E l’esperienza di oggi non rimarrà isolata».
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26 marzo 2018
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