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L’Uti divide nella Bassa Minoranze all’attacco

CERVIGNANO. La riforma dell’Uti non piace alle minoranze del Cervignanese. Nel capoluogo lo statuto dell’Unione dell’agro aquileiese è stato approvato con voto favorevole della maggioranza e del gruppo di opposizione “Le Fontane”. Unico voto contrario quello del consigliere di minoranza Loris Petenel, Svolta di sinistra. «Dopo l’introduzione delle Uti – spiega Petenel – i consigli saranno esautorati dai compiti di indirizzo e controllo e quindi confinati ad una mera funzione di consultazione a posteriori. L’Uti non prevede elezioni dirette e quindi non spetterà più ai cittadini orientare con il voto l’utilizzo delle risorse economiche o giudicare e scelte adottate per la gestione del territorio».

Aquileia ha approvato lo statuto con il sì della maggioranza e della lista di opposizione “Aquileia 2.0”, il gruppo misto ha espresso voto contrario. Andrea Moscatelli, consigliere del misto, commenta: «Pur condividendo l’istituzione delle Uti, non condividiamo il fatto che Aquileia sia entrata a far parte di una Uti che non comprende Grado, l’unico partner possibile per Aquileia. L’amministrazione e la sezione locale del partito che la sostiene non sono state in grado di far arrivare questo messaggio in Regione». Statuto approvato a Terzo, con voto contrario della civica “Per Terzo”. «La creazione di 18 enti sovracomunali, che oltre ad accorpare i servizi dei singoli Comuni si accolleranno il personale delle Province – chiarisce il capogruppo Natale Guerra – porterà disagi per i cittadini. Ci sarà meno spazio per i consigli, il cui parere non sarà vincolante. Le minoranze saranno considerate quasi zero. Si parla di servizi più efficienti ma non si dimostra come ottenerli».

A Fiumicello lo statuto non è passato, sarà necessaria la seconda convocazione. “Sinistra per Fiumicello”, che ha votato a favore, replica al gruppo di opposizione “Fiumicello in Movimento”, contrario. «“Sinistra per Fiumicello” è una lista non subordinata a partiti non esprime le proprie opinioni

sulla base di “ordini di scuderia”, ha come riferimento il contesto in cui svolge la propria esperienza politico-amministrativa. Il nostro voto è un sì non nei confronti di un regolamento cui mancano ancora informazioni essenziali ma è un sì al sindaco e al gruppo che lo sostiene».(e.m.)

29 settembre 2015

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine