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L’Unesco Marathon cresce ma la Regione la promuove poco

All’ultima edizione quasi 1.500 iscritti, il 40% in più «Ma negli stand della TurismoFvg certi eventi mancano»

di Davide Vicedomini

Una festa lunga 42 chilometri con mille volontari e quasi 1.500 iscritti, quasi il 40% in più rispetto all’anno precedente. I numeri premiano gli sforzi organizzativi dell’Unesco Cities Marathon.

In un incontro moderato dal caporedattore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, ieri, nel salone del consiglio della Provincia di Udine, è stato stilato un bilancio della manifestazione che coniuga sport, impegno sociale e valorizzazione, ma soprattutto unisce in un solo giorno 11 comuni del Friuli. In aumento anche gli stranieri (136) e le regioni italiane rappresentate (16). Ma nella domenica dell’Unesco Cities Marathon vanno anche inseriti i 180 partecipanti della Special Run, la corsa dedicata agli atleti Special Olympics, i circa 2.500 concorrenti della Run for Life – Marcia per la vita -, e i 300 studenti che, otto giorni prima della gara, ad Aquileia, hanno animato l’Unesco Cities Marathon Education.

In 5 edizioni – l’idea è nata l’8 gennaio 2013 – la maratona dell’Unesco ha visto quasi triplicare il numero degli atleti al via della gara (da 589 a 1.455), che ora provengono da tutti i 5 continenti e da 15 nazioni europee. È diventato, insomma, un evento di prestigio inserito nel panorama internazionale «in grado di valorizzare e promuovere – hanno sottolineato il presidente del consiglio provinciale, Fabrizio Pitton, e l’assessore all’istruzione, Beppino Govetto –, le eccellenze del Friuli e i suoi territori, dando anche un messaggio educativo all’infuori dei nostri confini».

Unica maratona al mondo che unisce tre siti appartenenti al patrimonio mondiale dell’Unesco, è stata in grado di attirare attorno a sé l’attenzione di tutti gli sportivi grazie anche alla staffetta a coppie, alla Iulia Augusta Run, alla Iulia Augusta Nordic Walking, al triathlon e alle gare di pattinaggio. Una maratona ricca anche di eventi collaterali (da ricordare, in particolare, il convegno su sport, salute e società, che sabato 25 marzo ha coinvolto anche lo scienziato friulano Mauro Ferrari) e di grandi ospiti, come Leonardo Cenci, primo italiano a partecipare alla maratona di New York con un cancro. «Questo evento – ha rimarcato Giuseppe Donno, segretario generale dell’Unesco Cities Marathon – è diventato un volano per l’intera regione a livello turistico, sportivo ed enogastronomico».

Nonostante le grandi potenzialità non mancano i punti critici. Il primo riguarda la difficoltà dei collegamenti da e per l’aeroporto di Ronchi. «Questo aspetto crea molti problemi dal punto di vista organizzativo – ha spiegato Donno –. Spesso tocca ai volontari con le nostre autovetture farsi carico di andare a prendere gli atleti allo scalo. Per le prossime edizioni è necessario un servizio più strutturato con l’utilizzo di shuttle anche dalla stazione di Cervignano». Quindi l’appello alla Regione a promuovere maggiormente gli eventi sportivi. «Gli stand del Friuli Venezia Giulia dovrebbero pubblicizzare manifestazioni come la nostra, la Barcolana o la Bavisela – ha detto il segretario generale dell’Unesco Cities Marathon –, ma a Vinitaly ad esempio questo non è successo. Una maggiore promozione allargherebbe il bacino degli utenti al Veneto, al Trentino, all’Emilia Romagna, fino all’Austria, alla Slovenia e alla Croazia. Dobbiamo essere presenti negli expo di settore inserendo anche prodotti locali. Un’interazione che farebbe bene a tutto il Friuli Venezia Giulia».

Presenti all’incontro anche i vicesindaci di Cividale e Palmanova, Daniela Bernardi e Adriana Danielis, che hanno sottolineato come la manifestazione sia diventata un «modello di sport integrato e di promozione turistica». A portare un saluto Giuseppe Napoli, presidente di Federsanità Anci Fvg, Roberto Flora, presidente provinciale dell’Afds, Guido Pettarin, presidente regionale della Fidal, Eliseo Rainone, referente nazionale Csen per il triathlon, il colonnello Pierini del comando miliare dell’esercito di Trieste, e Renata Capria d’Aronco presidente del club Unesco. A concludere l’intervento di Giuliano Gemo, presidente del comitato organizzatore.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

19 aprile 2017

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