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L’identikit del morto: stempiato, capelli corti e tatuato sul braccio

È ancora mistero sull’identità dell’uomo trovato nel Terzo I carabinieri stanno ascoltando i residenti della zona

di Elisa Michellut

AQUILEIA

È ancora mistero sull’identità del corpo senza vita trovato, nella tarda mattinata di domenica, nel fiume Terzo, all’interno della riserva di caccia di Aquileia, in località Ponterosso. Al momento non risultano denunce di scomparsa nei tre Comuni interessati dal passaggio del fiume Terzo (Cervignano, Terzo e Aquileia).

Ieri pomeriggio, i carabinieri della stazione aquileiese sono tornati sul luogo del ritrovamento per raccogliere altre informazioni utili all’identificazione. Sono state ascoltate diverse persone, anche tra i residenti. Di certo si sa soltanto che si tratta di un uomo tra i 40 e i 50 anni, caucasico, stempiato e con i capelli corti, vestito con un paio di pantaloni e una maglia. Su un braccio ha un tatuaggio molto particolare e vistoso. Stando a quanto si è appreso, il corpo senza vita si trovava nel fiume Terzo già da qualche giorno e pertanto il riconoscimento non è semplice.

I sindaci dei Comuni di Terzo, Michele Tibald, di Aquileia, Gabriele Spanghero, ma anche di Cervignano, Gianluigi Savino, sono ancora al lavoro per cercare informazioni tra i residenti ma, al momento, come detto, non risultano persone scomparse. La vittima potrebbe abitare a Cervignano, Terzo oppure Aquileia, visto che il fiume Terzo parte proprio dal territorio di Cervignano, passa per il Comune di Terzo e arriva nella città romana, ma potrebbe anche risiedere altrove. La persona in questione, infatti, potrebbe, per qualche motivo al momento ignoto, aver raggiunto queste zone. Le ricerche saranno sicuramente estese anche in altri Comuni. L’ipotesi è che possa trattarsi di annegamento ma sarà l’autopsia a confermare la causa del decesso. Per il momento si esclude una morte violenta. Sul cadavere non ci sarebbero segni di violenza ad opera di terze persone. Potrebbe trattarsi di qualcuno scivolato nel fiume dopo essersi sentito male ma non si esclude un possibile suicidio.

Domenica mattina, mentre era in pieno svolgimento una battuta di caccia all’interno della riserva aquileiese, era stato un cacciatore a fare la macabra scoperta. Daniele, socio della riserva, si era avvicinato al fiume per abbeverare il suo cane. È stato in quel momento che ha avvistato il corpo senza vita impigliato in un albero, con la faccia rivolta verso il basso. —

16 ottobre 2018

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