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L’arrivederci ai presepi “diffusi”

Al Palacongressi la chiusura della prima rassegna unica tra Grado, Aquileia e Terzo

GRADO. È stata un’edizione di transizione per la rassegna diffusa dei presepi fra Grado, Aquileia e Terzo d’Aquileia. Vuoi perché si tratta del primo anno dell’iniziativa che ha unito anche le due località della Bassa, vuoi in particolare, per quanto concerne Grado, per la chiusura del ponte verso la terraferma friulana, che ha rallentato l’afflusso di pendolari. L’ha detto il sindaco Dario Raugna nel contesto della cerimonia di consegna degli attestati ai presepisti che hanno esposto le loro opere. A Grado, tante al Palazzo dei congressi e tante altre nella cittadina, a Fossalon e a Boscat. Ad Aquileia le Natività hanno fatto bella mostra di sé soprattutto al Museo civico, ma anche, altre, sparse nella città romana. A Terzo in alcune attività commerciali, nelle chiese e a San Martino.

«La nostra rassegna – ha sottolineato Raugna – è a ogni modo tra le più importanti del Friuli Venezia Giulia». Non sono stati forniti i dati delle presenze, evidentemente inferiori alle passate annate, ma che comunque restano nell’ordine delle svariate migliaia di persone. All’incontro che si è svolto al Palazzo dei congressi sono intervenuti anche i rappresentanti del Comune di Aquileia, con il sindaco Gabriele Spanghero e il vice Luisa Contin. Spanghero ha evidenziato l’importanza dell’iniziativa, che rafforza il collegamento dei due territori (tra l’altro va ricordato che Grado punta a passare proprio con l’Uti della Bassa friulana), così come lo ha fatto a seguire, nel suo intervento, anche Francesco Contin, assessore del Comune di Terzo di Aquileia. Tanti i presepisti presenti al Palazzo dei congressi, perché quella organizzata a Grado oltre a essere una cerimonia per la consegna dei diplomi è anche una festa che si conclude sempre con un momento conviviale, quest’anno offerto da alcune associazioni locali: Grado voga, Portatori della Madonna di Barbana, Donatori sangue e Graisani de Palù. A intervenire sul palco, per un breve, ma significativo, intervento, è stato anche il parroco di Aquileia, monsignor Adelchi Cabas, che ha sottolineato come la manifestazione rappresenti la vita e lo spirito di una comunità, rilevando altresì che la plasticità delle opere dà maggiore significato e consistenza al Mistero della Natività. Conclusa la cerimonia, i presepisti hanno iniziato a recuperare le loro opere, per riporle nei propri ripostigli o più facilmente, perché gli spazi personali sono ormai esauriti, a smontarle, recuperando solamente parte del materiale. Un peccato, perché l’anno successivo le opere potrebbero essere portate in esposizione in altre sedi, all’insegna di quegli scambi, o gemellaggi presepiali, che Grado ha instaurato da anni con varie realtà, anche di altre parti d’Italia e d’Austria. E sempre all’interno della cerimonia Adriana Roppa ha donato alla Protezione Civile di Grado la Natività che ha realizzato e che è stata esposta in centro storico, nel corso della stessa rassegna.(an.bo.)

16 gennaio 2018

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