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L’amico che l’ha identificato: «Era il tatuaggio di Mauro»

Matteo Fogar parla dell’annegato nel Terzo: ho visto la foto col disegno, era il suo Il ricordo: «Mauro, bravissimo saldatore, abbiamo lavorato a lungo assieme»

di Elisa Michellut

CERVIGNANO

Sarà l’autopsia, fissata per la prossima settimana, a chiarire le cause del decesso di Mauro Furlan, classe 1966, residente a Cervignano, assieme alla madre, in via Manzoni. Che si tratti proprio di Furlan ormai è certo, anche se la conferma definitiva arriverà dall’esame autoptico.

Il corpo senza vita del cervignanese era stato trovato da un cacciatore, domenica scorsa, nelle acque del fiume Terzo, all’interno della riserva di caccia di Aquileia, in località Ponterosso. I parenti del cinquantaduenne, che abitava assieme alla madre, Nadia Barbana, sono comprensibilmente addolorati. Lo zio, Paolo, contattato al telefono, non se la sente di parlare.

Chi, invece, ricorda bene Mauro, disoccupato da quattro anni, è Matteo Fogar, titolare dello studio di tatuaggi Six Nails di Aquileia. È stato lui il primo a riconoscere, grazie alla foto pubblicata sul nostro quotidiano, il tatuaggio che la vittima aveva disegnato sull’avambraccio sinistro. «Per un periodo, in passato – racconta Matteo – ho lavorato assieme a Mauro in un’azienda. Ricordo bene che aveva sul braccio quel tatuaggio. Ci vedevamo ogni tanto, in occasione di qualche evento, ma poi ci siamo persi di vista. Non avevo sue notizie già da tanto tempo. Nei giorni scorsi, ho letto l’articolo sul giornale e ho visto la fotografia del tatuaggio. Per tutta la giornata ho continuato a pensarci. Sapevo di averlo visto da qualche parte ma non riuscivo a collegare tutti i tasselli. All’improvviso, in serata, mi sono ricordato. Era il tatuaggio di Mauro. Mi trovavo a Grado. Ho subito fermato una pattuglia dei carabinieri e ho raccontato tutto».

Matteo ha un bel ricordo di Mauro. «Negli anni in cui abbiamo lavorato assieme – le sue parole – parlavo spesso con lui. Era un bravissimo saldatore. Gli piaceva il suo lavoro e andava d’accordo con i colleghi. Mi dispiace moltissimo per quello che è accaduto». Dopo giorni d’indagini senza sosta da parte dei carabinieri, che non hanno tralasciato alcuna pista fin dall’inizio, c’è stata la svolta definitiva. Il cadavere era stato trovato nelle acque del fiume Terzo, era impigliato in un tronco. A due passi dalla zona del ritrovamento, era stata rinvenuta anche una bicicletta, una mountain bike di colore fucsia, modello Olympia, riconosciuta dai parenti. Sul manubrio era appeso un cappellino da baseball di colore grigio. Il mezzo a due ruote è stato sicuramente utilizzato da Furlan per raggiungere la sponda del fiume Terzo. Mercoledì, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Palmanova, in collaborazione con i colleghi della stazione di Aquileia e con i vigili del fuoco di Cervignano, avevano scandagliato il fiume Terzo alla ricerca del portafogli, del cellulare o altri effetti personali della vittima ma non era stato trovato nulla. I militari si erano rivolti anche ai servizi sociali con la speranza di ricavare qualche informazione. Anche in questo caso le ricerche non avevano dato esito positivo. L’uomo, che, stando a quanto si è appreso, è deceduto per annegamento, potrebbe essere scivolato nel fiume, forse a causa di un improvviso malore. —

21 ottobre 2018

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