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    L’ambasciatore d’Aquileia a caccia di fondi e alleanze

    Svolta alla Fondazione. Affidato a Zanardi Landi il mandato di rilanciare il sito archeologico. «Promuoverà le mostre nel mondo e farà pressing per nuovi contributi»

    di Anna Buttazzoni

    UDINE. Portare Aquileia nel mondo. Ottenere dal ministero i soldi garantiti ma mai inviati. Valorizzare gli scavi. La giunta di Debora Serracchiani ha affidato obiettivi precisi all’ambasciatore Antonio Zanardi Landi, prossimo presidente della Fondazione Aquileia.

    Attuale consigliere diplomatico del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ieri Zanardi Landi è stato indicato dall’esecutivo nel Consiglio d’amministrazione della Fondazione e sarà il Cda a nominarlo presidente.

    «Per prestigio, peso e autorevolezza riteniamo che l’ambasciatore farà rientrare Aquileia in quel circuito internazionale indispensabile per la crescita del sito archeologico» commenta l’assessore alla Cultura Gianni Torrenti.

    L’asticella fissata dalla giunta è alta. Ma Torrenti è persuaso che Zanardi Landi riuscirà nel salto al primo tentativo. Lui che è stato ambasciatore a Londra, a Mosca, a Belgrado, alla Santa Sede, impegnato spesso nella valorizzazione dei beni culturali, userà l’esperienza come grimaldello per far crescere Aquileia.

    «Abbiamo il compito di far diventare il sito più interessante dai punti di vista turistico e culturale – spiega Torrenti – in modo che diventi anche volano per l’economia. Persone e comitive dovranno avere l’interesse a fermarsi per più tempo ad Aquileia e non come oggi per poche ore, proprio perché nel sito non è in evidenza tutto quello che dovrebbe essere e non si vede ciò che si dovrebbe. E questo accade perché negli ultimi anni gli scavi sono stati valorizzati molto poco. In questa prospettiva è importante che Aquileia si metta in mostra in Russia piuttosto che a Londra. Certo, alcuni eventi continueranno a essere organizzati nella città, ma i principali saranno altrove, in quel circuito internazionale che immaginiamo per portare i turisti da noi».

    Torrenti fa un altro esempio. Racconta che in alcuni Paesi dell’Est i visti hanno un valore molto elevato, ma diventano gratuiti se i motivi delle visite all’estero sono culturali.

    «Se quindi dai Paesi dell’Est si verrà a visitare Aquileia il visto non si pagherà. Ma per raggiungere quell’obiettivo sarà necessario far conoscere il sito e stringere accordi internazionali. Zanardi Landi è quindi la persona giusta per accedere a quegli strumenti e per saperli utilizzare e quindio per fare di Aquileia il sito che vogliamo, una ricchezza per la regione. E poi abbiamo la certezza che l’ambasciatore starà molto vicino alla Fondazione».

    L’altro passo sarà saranno i finanziamenti. Fondazione Aquileia nasce nel 2008 da un accordo tra lo Stato e la Regione. Un patto che dovrebbe anche garantire risorse ministeriali ad Aquileia, di fatto però mai arrivate. Nelle casse della Fondazione ci sono 8 milioni (come riportato nell’articolo a fianco), risorse garantite dalla Regione e da Arcus, la società per azioni del ministero dei Beni culturali, che negli anni passati ha fatto arrivare ad Aquileia quasi 3,5 milioni.

    Eppure l’alleanza tra Stato e Regione stabilisce che un pacchetto di risorse dovrebbe essere garantito anche direttamente dal ministero. Anzi, se la Regione stanzia due milioni altrettanti devono essere stanziati dal ministero. Quella parte dell’accordo però non è ancora realtà.

    «Stiamo cercando di ottenere il co-finanziamento statale – prosegue Torrenti –, co-finanziamento che dovrà essere ordinario». Ma perché quei denari non sono mai arrivati? «La ragione principale – argomenta l’assessore – è che negli ultimi anni, anni con risorse calanti, ottenere soldi da Roma è complicato per tutti.

    L’altra ragione è che per avere soldi bisogna anche dimostrare di saperli spendere e finora Fondazione Aquileia non ha dato grandi dimostrazioni di capacità di spesa». Il sito archeologico rientra dunque tra la sfide della giunta Serracchiani. Valorizzarlo, cioè mettere in mostra nuove opere al suo interno, e farlo rientrare in un circuito internazionale di cultura e turismo sono i salti che Zanardi Landi dovrà superare.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    10 gennaio 2015

     http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine